TREVISO – Scaduta e pagata anche l’ultima rata per il saldo dell’Imu, ora si fanno i conti. La nuova imposta municipale sugli immobili è costata ai cittadini trevigiani in media quasi il 40% in più rispetto alla vecchia Ici.

 

A mettere a confronto i dati e a fare il calcolo degli aggravi determinati dalla nuova imposta è la Cgil di Treviso, che ha preso in esame alcuni comuni campione della Marca: Treviso, Villorba, Castelfranco, Spresiano, Roncade, Santa Lucia di Piave. La prima ragione degli incrementi è dovuta all'aumento del 60% del coefficiente moltiplicatore da applicare alla rendita catastale. Ma anche alle maggiori limitazioni riguardo a detrazioni e agevolazioni per categorie particolari. Secondo il sindacato, infatti, ad uscirne più penalizzate sono le famiglie con reddito più basso.

 

Un residente a Treviso, ad esempio, con reddito annuo superiore ai 7.500 euro, quest’anno ha pagato 203,20 euro di Imu, contro i 148 euro di Ici di cinque anni fa. E per chi ha reddito inferiore ai 7500 euro, oggi dovrà pagare la stessa cifra del concittadino più benestante, nel 2007, grazie alla detrazione riconosciute, era esentato dal pagamento. A Roncade non sono più previste detrazioni per le pensioni minime e per gli invalidi al 100% con reddito inferiore ai 20mila euro annui, pur unificando l’aliquota per tutti i residenti alla soglia più bassa del 4 per mille. E così per il comune di Villorba, che innalza a 250 euro la detrazione Imu per tutti. L’aliquota più alta registrata nella provincia (5.6 per mille) è quella del comune di Santa Lucia di Piave, che però prevede una detrazione di 300 euro per i soggetti con invalidità del 100%. Detrazione attuata anche dal comune di Spresiano che riconosce alle invalidità civili con indennità di accompagnamento una detrazione di 258,23 euro. Per gli altri contribuenti l’aumento è stato in media di circa 42 euro.