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07 maggio 2024

Vittorio Veneto

Inaugurato l’hospice Casa Antica Fonte

Zaia: «La speranza è che un giorno strutture come questa non debbano più servire grazie al progresso della medicina e delle cure»

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Inaugurato l’hospice Casa Antica Fonte

VITTORIO VENETO – Inaugurazione bagnata, ma molto partecipata, per l’hospice “Casa Antica Fonte”. In via Palmanova, a poca distanza dall’ospedale di Vittorio Veneto, si è ufficialmente aperta la struttura che da domani potrà accogliere fino a dieci malati di tumore in fase avanzata per offrire loro cure, sostegno psicologico, il tutto in un ambiente famigliare.

 

In tanti stamane, autorità civili, militari e religiose e semplici cittadini, non hanno voluto mancare al taglio del nastro della struttura che sorge su un terreno donato dal comune di Vittorio Veneto all’Ulss 7 che qui, con fondi propri, un contributo regionale da 1,3 milioni di euro circa e il sostegno dell’intera comunità, ha realizzato l’hospice nell’arco di un anno e mezzo, dal febbraio 2011 al settembre di quest’anno. «Con orgoglio questa struttura è stata costruita a Vittorio Veneto in quella che negli anni è diventata una vera e propria cittadella sanitaria, con ospedale, casa di riposo e presto anche la nuova farmacia» ha sottolineato Gianantonio Da Re, sindaco di Vittorio Veneto, sottolineando l'impegno di tanta gente per questo progetto. «Oggi non inauguriamo delle mura, ma un segno di civiltà» ha affermato Claudio Dario, direttore generale dell’Ulss 7, evidenziando come questa debba essere una casa per i malati e le loro famiglie.

Ogni momento della vita va rispettato e reso dignitoso, questa la filosofia che ha portato alla nascita della struttura che ora permetterà di assistere, in un contesto famigliare, i malati di tumore. Ogni anno, in Ulss 7, sono 600 le persone che muoiono di tumore. Dal 2007 centinaia sono state seguite dal servizio di cure palliative dell’Ulss 7, fornendo loro assistenza domiciliare. Nel 2011 sono stati 467 i pazienti assistiti a domicilio, di questi 236 sono deceduti nella loro casa.

Casa Antica Fonte, come ha ricordato Francesca Steccanella, presidente del comitato promotore dell’hospice, è stata realizzata anche grazie alla «generosità dei cittadini», e pone «il paziente, e non la malattia, al centro», una struttura per la quale i «volontari potranno costituire ancora risorsa preziosa», così come lo sono stati in questi ultimi tre anni. Con le iniziative di promozione sono stati infatti raccolti ben 300 mila euro, somma che ha permesso di completare la struttura, acquistare arredi, formare il personale.

«Ora – ha concluso Steccanella – ci auguriamo non vengano a mancare le risorse per l’hospice visti i tempi». Ed è ancora una volta al mondo del volontariato che si guarda per la realizzazione di un nuovo organismo che abbia il compito di promuovere e far crescere l’attività dell’hospice. Un volontariato, ha affermato Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso, che è «la vera nostra forza», volontariato, ha aggiunto Luca Zaia, governatore del Veneto, «che si sostituisce al pubblico là dove non arriva» e che, per Gianantonio Da Re, «ha una marcia in più».

 

«Entro qui in punta di piedi, con il massimo rispetto per il dolore e con la speranza che un giorno strutture come questa non debbano più servire grazie al progresso della medicina e delle cure – ha affermato Zaia nel suo intervento -. Oggi siamo di fronte ad una realizzazione di grande qualità e di enorme significato, resa possibile da uno straordinario esempio di impegno delle pubbliche istituzioni e di un volontariato che, in questo caso, ha dato i meglio di sé. Non solo con il lavoro, con una preziosa raccolta di fondi, con la presenza, ma anche se non soprattutto con il cuore».

Prima del taglio del nastro, il cui onore è stato ceduto da Zaia a Francesca Steccanella, monsignor Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto, ha benedetto l’hospice sottolineando anche lui la «collaborazione virtuosa» che sta dietro quest’opera e questo servizio.

HOSPICE CASA ANTICA FONTE

Costo: 3,6 milioni di euro

Tempi: nel 2009 avvio della progettazione, il 14 febbraio 2012 posa della prima pietra, il 15 settembre conclusione lavori

Personale impiegato: un medico, nove infermieri, cinque operatori socio-sanitari, un amministrativo, uno psicologo, un fisioterapista, assistente spirituale su richiesta

Spazi: dieci camere da letto, soggiorno, tisaneria, ambulatori medici e infermieristici, day-hospice, uffici, locali tecnici, cucina, cappella, sala del commiato, sala convegni

Edificio: in classe A con pannelli solari per la produzione di acqua calda e parziale copertura del tetto con un prato verde per migliorare il livello di protezione termica

Progettazione: architetti Mario Foltran (scomparso per un tumore prima di poter vedere l'opera completata), Nerino Meneghello e Evasio De Luca

 

 


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Claudia Borsoi

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