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15 maggio 2024

Treviso

Inquinamento da ozono, a Treviso già superato il limite annuo di sforamenti

Il 23 agosto le centraline Arpav hanno registrato il record di sforamento con un valore di 168, il più elevato dall’inizio di aprile

| Isabella Loschi |

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TREVISO - Aria pessima a Treviso non solo d’inverno, ma anche in piena estate col il caldo torrido. Se nella stagione fredda infatti l’inquinamento atmosferico dannoso per l’uomo è caratterizzato dalla presenza nell’aria di polveri sottili, nei mesi caldi l’inquinante maggiormente presente è l’ozono che viene quindi monitorato come le polveri Pm10 e Pm2,5. Le più recenti indagini mostrano inoltre che lo smog estivo ed il forte inquinamento atmosferico possono portare ad una maggiore predisposizione ad allergie delle vie respiratorie. Si tratta, insomma, di un inquinante la cui presenza nell’aria che respiriamo non può essere trascurata.

Per quanto riguarda Treviso non c’è da stare proprio sereni: sulla base dei dati registrati da Arpav si può notare come, per quanto riguarda la nostra città, la centralina di via Lancieri di Novara abbia registrato lo scorso 23 agosto il 25esimo sforamento del limite massimo giornaliero dell’ozono ( pari a 120 microgrammi per metro cubo) con un valore di 168, il più elevato dall’inizio di aprile. Il primo superamento del limite è stato rilevato a maggio (valore 122, il 23 del mese), altri undici sono stati registrati a giugno (con il picco di 160 il 21, nove a luglio (con valore 159 il 9) e quattro in agosto. In otto mesi è già stato superato il limite massimo di sforamenti consentiti.

L’ozono si forma quando alcuni inquinanti prodotti principalmente dai processi di combustione, come il traffico, le industrie, reagiscono all’intensa luce solare e questa è la ragione per cui l’inquinante ha concentrazioni più alte in estate. Ma a farne aumentare la presenza è anche il fenomeno che si manifesta nelle aree urbane dove l’alta pressione atmosferica rallenta la dispersione dell’ozono.

“Su questo fronte si può migliorare la situazione solo se l’utilizzo della bicicletta e del trasporto pubblico urbano possono diventare una alternativa concretamente praticabile per gli spostamenti quotidiani in città, soprattutto quelli di studenti e lavoratori - sottolinea Luigi Calesso di Colazione Civica - Finché, invece, le piste ciclabili saranno solo delle strisce gialle sull’asfalto e percorsi, frequenza e orari degli autobus non permetteranno di utilizzarli a chi lavora di notte o a turno, a chi deve spostarsi rapidamente da un quartiere a un altro, l’utilizzo dell’autoveicolo privato continuerà, purtroppo, a essere prevalente”.


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