Le conserve della Carlotta, di suocera in nuore

A pochi passi dal Tempio del Canova, sapori e ritmi come una volta

| Sara Armellin |

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POSSAGNO - Possagno è uno dei quei paesi della provincia di Treviso che vale la pena di visitare non solo una volta nella vita: merita ben più di un passaggio! Oltre all’unicità della Gypsotheca che raccoglie una collezione unica al mondo dei gessi del Canova, è oltremodo piacevole salire al Tempio Canoviano per apprezzarne la maestosità architettonica e per godere la bellezza del paesaggio, che spazia sulle colline dalla rocca di Asolo a quella di Cornuda.

Austera la presenza del Monte Grappa alle spalle, con le sue malghe, pascoli e boschi, custodi di sapori antichi e tradizioni da non perdere che vengono sapientemente conservate da molte azienda agricole. Tra queste vogliamo raccontarvi la storia della famiglia Trinca che, nella sua semplicità, è un esempio di dedizione ai valori della genuinità.

A pochi passi dal Tempio, i Trinca vivono e lavorano da almeno 4 generazioni: fin dall’inizio del secolo scorso, gli avi Carlotta e Giuseppe hanno sempre avuto mucche e orto, per trarre di che mangiare per la famiglia e ricavare qualcosa dalla vendita delle eccedenze, nel tipico schema di economia di sussistenza così naturale fino a metà novecento. Poi i figli, Fortunato e Giovanni, hanno sempre dato una mano nell'attività agricola, lavorando però principalmente come dipendenti nella vicina cava di Possagno.

Insieme alle mogli Alessandra e Federica, i Trinca vivono tutti in varie parti della casa di famiglia, dando un piccolo aiuto extra ai nonni nella gestione di orto e bestie, ma soprattutto, nel rituale della transumanza. Ogni maggio infatti, i Trinca come altre famiglie delle pedemontana, portano le vacche nei pascoli del Grappa, percorrendo in salita antichi sentieri che da secoli vengono calpestati da zoccoli, scarpe e zampe. Ancora oggi ripetono questo rituale, accompagnando con cani e nipoti le 30 burline a mangiare erba fresca fino a metà ottobre circa, secondo l’andamento stagionale.

Il passaggio di regima da attività di famiglia e vera azienda agricola è avvenuto nel 2011, dopo la morte dei nonni Carlotta e Giuseppe. A un certo punto della loro vita lavorativa, le due nuore Alessandra e Federica , hanno deciso di licenziarsi dai rispettivi lavori per dedicarsi anima e corpo alla difesa di quanto creato dai suoceri. Mucche, asini, caprette, animali da cortile, alberi da frutto, orto: questo il tesoro da salvare, insieme alle ricette di nonna Carlotta per creare conserve di frutta e verdura per poter consumare i doni della natura durante tutto l’anno.

Con trasparenza e semplicità, Alessandra e Federica hanno così aperto un’attività agrituristica e una Piccola Produzione Locale, per poter vendere il cibo genuino fatto con le materie prime che i Trinca hanno sempre avuto. 60 posti al coperto e altrettanti nel portico vista colline, dove i clienti possono degustare primi, secondi, insaccati, formaggi e dolci, nonché le conserve di verdura, le mostarde, le salse da abbinare ai formaggi e le confetture.

Tutte queste delizie, sono acquistabili nel piccolo punto vendita allestito al banco dell’agriturismo: sono molti infatti i turisti che, percorrendo a piedi o in bici il sentiero che si stacca 500 metri più in su dal tempio, arrivano qui per godere di un angolo di “casada”. Il tutto all’insegna di una naturalezza rara da trovare, dove viene offerta tutta le genuinità della materia prima, al netto di inutili fronzoli e troppi convenevoli.

 



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Sara Armellin

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