MEFEDRONE AL PARCO
Due 19enni spacciavano una nuova e pericolosissima droga
| Milvana Citter |
TREVISO - Spacciavano al parco nel quartiere di Santa Bona, una nuova droga sintetica e pericolosissima: il mefedrone. Un composto chimico simile all'ecstasy che provoca gravi danni al fisico di chi lo assume, scoperto dalla Squadra mobile trevigiana che ne ha chiesto ed ottenuto l'inserimento nella tabella delle droghe illegali.
Quando lo avevano arrestato nel marzo scorso con quella strana sostanza che sembrava cocaina, il magistrato aveva dovuto liberarlo perché quella droga non era ancora conosciuta e quindi non rientrava fra le sostanze stupefacenti illegali. Così per Fabio Alvino, 19enne nullafacente, residente in via Santa Bona a Treviso, si erano aperte le porte del carcere senza più nessuna pendenza. Lui era tornato in libertà e aveva subito ricominciato a spacciare a giovani e giovanissimi quella sostanza.
I due pusher 19enni arrestati dalla Squadra Mobile
Si tratta del mefedrone, un pericoloso composto chimico che ha una struttura molecolare simile a quella dell'ecstasy e che produce, come le ben più famose pasticche, effetti di iperattivismo ed energia, perfetta per i rave party e le serate in discoteca. Una droga venduta su internet come fertilizzante, che ha già provocato alcune vittime in Inghilterra. Gravissime sono, infatti, le conseguenze per il fisico di chi le assume, soprattutto se abbinata ad altre droghe o all'alcol. Tachicardia, restringimento dell'aorta, lividamento degli arti fino al delirio.
Controlli della Polizia al parco dove i due ragazzi spacciavano il mefedrone e l'hashis
E, infatti, a settembre, un 18enne trevigiano che è finito in overdose: “I genitori - spiega il dirigente della Squadra mobile Riccardo Tumminia -, lo hanno portato al pronto soccorso perché in preda a tachicardia, febbre e delirio. Pensavano ad un virus misterioso ma gli esami hanno rivelato che aveva assunto una forte quantità di mefedrone. Accertato che a vendere la dose al giovane era stato Alvino, abbiamo riaperto le indagini su di lui”.
Ancora controlli degli agenti nel parco
Nel frattempo intanto, nei laboratori del Ministero dell'Interno a Roma il mefedrone era stato analizzato e classificato come sostanza stupefacente illegale. L'indagine ha quindi consentito di scoprire un giro di spaccio di mefedrone ed hashish che Fabio Alvino e il coetaneo Simone Bertelli, studente, avevano messo in piedi nel parco a Santa Bona. Giovani e giovanissimi, anche minori, che si servivano da Alvino della nuova droga e da Bertelli del “fumo”. Con gli elementi raccolti, il pubblico ministero Valeria Sanzari ha chiesto ed ottenuto dal Gip Umberto Donà un'esecuzione di custodia cautelare per i due 19enni che sono stati arrestati e trasferiti in carcere a Santa Bona.
Il dirigente della Squadra mobile di Treviso, Riccardo Tumminia
“Si tratta - ha commentato Tumminia -, di un'operazione importantissima perché pone l'attenzione su questa nuova e pericolosissima droga. Una sostanza stupefacente che, provocando un effetto limitato nel tempo, deve essere assunta in grandi quantità e, oltre ai danni al fisico, provoca rapidamente dipendenza. Una droga che a Treviso è diventata di uso comune proprio fra i giovanissimi, vista anche l'accessibilità del suo costo che ruota intorno ai 40 euro al grammo”.