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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Modifica statuto Cesana, Vittorio dice no

Lega Nord e Forza Italia favorevoli

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Modifica statuto Cesana, Vittorio dice no

VITTORIO VENETO – Vittorio Veneto dice “no” alla modifica dello statuto dell’Ipab Cesana Malanotti.

 

Chiamato ad esprimere un parere sulla delibera approvata cda (la n. 14 del 18 aprile 2016) che modifica i contenuti dello statuto, ad esempio la modalità di nomina del cda, il consiglio comunale di Vittorio Veneto ha espresso, nella seduta di ieri sera (lunedì), parere contrario. Ma spetterà ora alla Regione Veneto, che nel frattempo ha commissariato l’Istituto, l’ultima parola.

 

Dopo aver ripercorso la storia dell’Ipab, nato grazie a vari lasciti di vittoriesi susseguitisi nei decenni, il sindaco Roberto Tonon ha evidenziato come le «modifiche attinenti alla rappresentanza del cda siano sul piano della legittimità in contrasto con varie norme di legge», ribadendo come la nomina del cda spetti solo al comune di Vittorio Veneto, ente locale interessato, e vadano tenute in considerazione le disposizioni testamentarie dei fondatori. Da qui il parere contrario alla modifica dello statuto. «L’individuazione dell’Ulss come ente deputato alla nomina di uno dei consiglieri viola – ha aggiunto Tonon in aula - la disposizione in parola, perché l’Ulss non rientra tra gli enti locali agli effetti della legge 142/1990 e qualunque attribuzione di nomina al comune di San Vendemiano viola sempre questa norma, posto che la volontà dei fondatori non è tenuta in considerazione nella stesura dello statuto né hanno mai citato il comune di San Vendemiano». Tonon ha poi sottolineato come quattro dei cinque immobili dell’Ipab si trovino a Vittorio e «senza l’intervento del comune di Vittorio Veneto l’Ipab non sarebbe quello che oggi è, non solo per le nomine ma anche per le scelte strategiche», concorrendo il comune con un patrimonio di 20 milioni di euro. Una modifica definita in conclusione dal sindaco come un «atto illegittimo» a soli pochi giorni dalla scadenza naturale del cda (5 maggio).

 

Parere contrario in aula è stato espresso da tutta la maggioranza, Pd e Cambia Vittorio. «La modifica dello statuto – ha affermato Graziano Carnelos – aveva un unico scopo: impedire al comune di nominare il nuovo cda». Non sono mancate le critiche verso il commissariamento dell’ente da parte della Regione, quando – lo ha ricordato in aula Adriano Botteon - «almeno una volta all’anno dai banchi della minoranza abbiamo sollevato un intervento della Regione, che in tutti questi anni non ci ha mai ascoltati. Ora invece la Regione commissaria un ente quando il suo cda è scaduto: non sta né in cielo né in terra». «Il commissariamento – non ha nascosto Alessandro De Bastiani – certifica il fallimento del cda che ha tentato di defraudare i cittadini vittoriesi. Eppure in consiglio sono venuti a relazionare vari assessori regionali in questi anni, mentre la presidente dell’Ipab si è sempre rifiutata di venire». «Spero – l’augurio di Carnelos – che il commissario venga a relazionare in consiglio comunale».

Favorevoli alla modifica dello statuto Lega Nord e Forza Italia che hanno sostenuto la bontà dell’operazione e dell’operato del cda presieduto da Tiziana Botteon. Non hanno mancato poi di criticare le operazioni condotte dall’ex direttore Claudio Ciciliot e gli ultimi anni scanditi – ha affermato in aula il consigliere Gianluca Posocco (lista Toni Da Re) - «da continui attacchi alla presidente», che hanno causato un deterioramento dei rapporti con l’amministrazione comunale. Posocco ha poi dichiarato che «Tiziana Tonon, sorella del sindaco (oggi non più direttrice dell’ente dopo esser decaduta ndr), è stata assunta come funzionaria con voto della madre che sedeva nel 1992 nel cda dell’ente». «La Regione – ha concluso Gianantonio Da Re – ha fatto l’unica cosa che doveva fare, poi avrete il tempo per nominare il cda».

 

I toni del dibattito poco prima dell’una di notte si sono fatti accesi. Nel suo intervento l’assessore Giuseppe Costa, che poco prima aveva fatto le pulci all’incarico di direttore di Claudio Ciciliot e dell’attuale direttore Pasquale Bongiorno, si è rivolto ai consiglieri della Lega Nord definendoli «peggio degli uscocchi», parole che hanno infervorato il consigliere Da Re che alzatosi si è diretto dall’assessore (in foto sopra) affermando di «non insultare le minoranze. Noi siamo dei pirati? – ha incalzato Da Re davanti a Costa -. Io non mi sono mai permesso di insultare a microfono». Il presidente Silvano Tocchet si è così visto costretto a sospendere la seduta per 5 minuti. Quindi il rientro in aula e il voto, con il consigliere Matteo Saracino (Partecipare Vittorio) che ha abbandonato l’aula perché, pur vedendo in modo positivo l’arrivo del commissario, non condivide la gestione dell’accaduto da parte dell’amministrazione.

 



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Claudia Borsoi

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