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23 gennaio 2025

Oderzo Motta

MOTTA, IN 30.000 PER GIOVANNI PAOLO II

Il dato è stato diramato dall'organizzazione dell'evento dello scorso weekend in Santuario

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MOTTA, IN 30.000 PER GIOVANNI PAOLO II

TREVISO - Più di 30.000 persone sono giunte da tante località del Veneto, del Friuli ed anche dall’ Austria, Slovenia e Croazia per venerare la Reliquia del sangue del Beato Giovanni Paolo II (nella foto), che è stata accolta dal Santuario di Motta di Livenza per 24 ore, tra sabato e domenica 17 e 18 settembre.

Il dato è stato reso noto da Mario Po', uno degli organizzatori dell'evento. Il quale spiega: «E’ stato impressionante vedere la folla strabocchevole che in piena notte, persino all’1.00, aveva riempito ogni angolo del Santuario ed in una fila compatta, con uno straordinario silenzio, sfilava commossa davanti al prezioso reliquiario.

Durante le 9 ore della Veglia notturna dalle ore 21,00 di sabato, alle ore 6.00 del mattino di domenica, sono state contate oltre 12.000 persone, che hanno seguito in assoluta concentrazione le proposte di meditazione sul pensiero di Giovanni Paolo, sui martiri cristiani, sulla devozione del Papa alla Madonna, ricordando il suo affidamento con il “Totus Tuus”, sono “Tutto Tuo”.

Tutta la Veglia di preghiera è stata un evento di grande intensità, a partire dalla solenne accoglienza, alla presenza di 2.500 persone e delle tante autorità che avevano scelto proprio questo rito notturno per dare il saluto iniziale al Papa.

Durante questa liturgia, presieduta dal Vescovo Emerito di Concordia - Pordenone Mons. Ovidio Poletto, è stato letto un testo struggente che Giovanni Paolo II aveva scritto in occasione della beatificazione di 293 martiri uccisi durante la guerra civile spagnola. Sono stati ricordati anche i tre martiri francescani Cosma Spessotto di Mansuè, Tullio Maruzzo (vicentino) e Clemente Gatti (veronese), morti per testimoniare la fede in El Salvador nel 1980, in Guatemala nel 1981, in Romania nel 1952».

Alle celebrazioni in onore della Reliquia del sangue di Giovanni Paolo hanno partecipato quattro vescovi. Il Vescovo di Vittorio Veneto Mons. Corrado Pizziolo ha presieduto la Santa Messa delle 7.00 del mattino, alla presenza di quasi 1.500 fedeli, ed ha ricordato il valore che oggi ha il grande Pontefice per tutta la Chiesa.

All’affollatissima Santa Messa solenne delle ore 10.00, presieduta dal Vescovo Emerito di Vittorio Veneto Mons. Alfredo Magarotto, il Padre Guardiano del convento della Madonna dei Miracoli, Alfonso Cracco, ha detto: «Dopo il Giubileo mariano e dopo questa santa presenza del Beato Giovanni Paolo, questo luogo di preghiera, che ha avuto il privilegio di ospitarla, è stato trasformato: Motta non sarà più la Motta di prima».

Il Santuario, senza alcuna pausa di chiusura, è rimasto sempre aperto per accogliere tutti. Sono stati notati in fila per salutare il Papa polacco tanti giovani e tante giovani coppie, a prova di quanto questo Papa sappia comunicare con le generazioni di oggi.

«Nonostante un temporale che ha costretto a non effettuare, nel pomeriggio nel sacrato, la cerimonia conclusiva - ha continuato Po' - le celebrazioni hanno avuto la loro continuazione all’interno con i Vespri solenni, presieduti dall’Arcivescovo Mons. Pascal N’Koue del Benin.

Al termine, una fitta ed interminabile fila di persone, che attraversava in due direzioni la chiesa, partendo dall’esterno ed invadendo il chiostro ed i porticati ha atteso di pregare davanti alla Reliquia. Così è stato per alcune ore, mentre un Coro di ragazzi di Paré, da poco ritornati dalla Giornata mondiale della gioventù, eseguiva i canti tanto amati dal Papa Beato.

Nella chiesa è poi echeggiata la voce registrata di Giovanni Paolo, con la sua lettura di alcuni salmi e di alcuni suoi celebri discorsi molto forti: “dite no all’egoismo e all’ingiustizia; dite sì a Dio e a Cristo».

 


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