Costalta di Cadore - Sono state inaugurate sabato 28 luglio 2018 alle ore 18 presso il Museo Etnografico Angiul Sai, le due mostre "Oltre l'immagine" di Giancarlo Poloni e la collettiva "Dolomitiche leggende", dedicate alla pluralità di linguaggi espressivi dell'arte contemporanea, introdotte dal critico d'arte prof. Mattia De Luca.

Dal 28 luglio al 17 agosto 2018

Mostra "Oltre l'immagine" di Giancarlo Poloni

Poloni Giancarlo, nato a Montebelluna, fin dall'adolescenza si dedica al disegno e alla pittura, frequentando corsi sotto la guida di Valentino Ganz e del Prof. Sergio Favotto. Espone in mostre collettive e personali in Italia e all'estero. Dal 2011 presiede l'Associazione Artistica Grecale ed è membro dell'Associazione Artisti Trevisani.

La mostra, che occupa i primi due piani dello storico contenitore culturale di "Ceda Sai", presenta un percorso caratterizzato da graffianti narrazioni grafiche e pittoriche dove la figura femminile, l'iconografia sacra e il soggetto paesistico s'incontrano.

Un cromatismo intenso ma raffinato e un segno febbrile e nel contempo lirico - scrive De Luca - esaltano il desiderio di equilibrio dato da un disegno autonomo volto a rievocare i papiers d'époque. Un'arte popolata di allusioni, introspezioni dell'anima, percezioni psicologiche, che Poloni crea spontaneamente, mettendo in risalto la sua magistrale padronanza dei mezzi utilizzati. La figura umana diventa la soglia tra l'aspetto pittorico e il carattere crittografico, dato da un agglomerato di simboli e intenzioni. Il giornale, materiale ricorrente nel ciclo produttivo dell'artista, è lo schermo di studio, una sorta di piattaforma sulla quale operare, dedita alla progettualità di un nucleo creativo inteso come "grumo" mentale ed emotivo. Vere e proprie connessioni si articolano nello spazio dove casualità e incontro tra la carta e l'artista diventano il binomio ottimale.

Mostra collettiva "Dolomitiche leggende"

La seconda mostra, ospitata all'ultimo piano, fa riferimento ad un linguaggio pittorico carico di connotati illustrativi dal valore magico e misterioso. Arte e fantasia si armonizzano e si confondono. "La prima stella alpina" e "La fata che diede il nome al Monte Peralba" sono le due leggende protagoniste di questo progetto artistico legato alla realtà dolomitica e locale. Ogni artista ha interpretato liberamente le tematiche proposte valorizzando l'aspetto ideativo. Espongono: Bottos Daniela, Busiol Giulia, Dam Renata, Lorenzon Silvano, Ottavian Ugo, Pagnan Federica.

Orari:

tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00

Ingresso libero.