APPELLO AL MINISTRO: CAMBI LA LEGGE 40
A farlo una coppia sterile che ha perso un figlio a causa di una malattia genetica e ora non può ritentare
Montebelluna – Hanno già perso un figlio di soli cinque mesi. Ad ucciderlo la Sma di Tipo I, una malattia genetica con un altissimo tasso di mortalità infantile. Si tratta di una coppia sterile che ora vorrebbe ritentare, con la fecondazione assistita. La legge 40 che regolamenta tutto ciò che riguarda la fecondazione in provetta però non consente di effettuare le analisi che diagnosticherebbero la malattia. Quindi la coppia di montebellunesi ora si trova nell’impossibilità di intraprendere la strada della fecondazione assistita: troppo rischioso non effettuare il test prima. La legge infatti impone di creare non più di tre embrioni nell’utero materno, di non conservali, e anche di non effettuare la mappatura cromosomica e l’analisi genetica qualora sia nota la malattia da ricercare. I due hanno allora deciso di mandare una lettera alla ministro della Salute Livia Turco. Nella nota un appello al ministro affinché cambi la legge, emanando delle linee guida aggiornate, anche alla luce delle sentenze emesse dai tribunali di Cagliari e Firenze che hanno dato ragione a dei medici che avevano effettuato la diagnosi, nonostante la legge 40.