I GENITORI: «QUEL PRESIDE DEVE ANDARSENE»
Si moltiplicano le accuse rivolte al dirigente scolastico che avrebbe picchiato un ragazzo autistico
Castelfranco - “Quel preside va rimosso. Non è giusto che ricopra quel ruolo”. A parlare sono alcuni genitori di compagni di classe del ragazzo autistico la cui famiglia ha denunciato il preside della scuola che frequenta perché l’avrebbe picchiato. I genitori ora si fanno avanti e parlano dello shock causato da quanto sarebbe accaduto quel giorno, il 10 ottobre: il ragazzo, stando alle accuse del padre, sarebbe stato preso per i capelli e colpito ripetutamente con pugni alla testa e alle spalle.
“Mia figlia è andata a soccorrerlo – dichiara la madre di una ragazzina appartenente alla classe frequentata dal ragazzo che sarebbe stato vittima dell’accaduto -. Ci tengo a premettere una cosa. Sono otto anni che mia figlia è in classe con lui. Grazie al lavoro fatto negli anni dai genitori e dagli insegnati i ragazzi sanno come comportarsi se ha una crisi. Sanno che va portato fuori e poi si tranquillizza. Probabilmente lo sanno anche meglio dell’insegnante di sostegno. Di sicuro meglio del preside. Picchiare un ragazzo in quel modo è come pretendere che un ragazzo in carrozzina cammini. Ma venendo a quanto accaduto quel giorno. Mia figlia era rimasta estremamente sconvolta. Era arrivata a casa pallida, piangeva e non riusciva a parlare di quanto successo. Solo verso sera ha raccontato. A quel punto abbiamo chiamato i genitori del ragazzo per informarli”.
Cosa le ha raccontato sua figlia? “Quando è nervoso, o quando vuole chiedere scusa per qualcosa, il ragazzo abbraccia le persone. Quel giorno lui aveva tentato di abbracciare l’insegnante di sostegno per chiedere scusa, lei l’avrebbe schivato e lui l’avrebbe colpita. Ma stava solo tentando di chiedere scusa. Ha avuto una crisi e si è messo ad urlare. A quel punto il preside sarebbe arrivato in classe e l’avrebbe fatto andare con sé. In corridoio poi l’avrebbe picchiato”.
Chi ha visto che lo picchiava? “C’era una bidella e da delle classi erano uscite due insegnanti che il preside fatto rientrare subito in aula. Poi ha iniziato a picchiarlo perché stesse zitto. Un compagno di classe era andato in bagno, ha visto la scena, è entrato in classe e ha detto che cosa stava accadendo. A quel punto mia figlia, che è molto attaccata al ragazzo, è uscita dalla classe di corsa e ha visto anche lei che lo stava tenendo per i capelli e che lo picchiava. Poi la bidella è intervenuta e ha bloccato il preside. Quel giorno non hanno più fatto lezione. I ragazzi erano sconvolti. L’insegnante ha capito e ha parlato con loro di quanto accaduto”.
“L’insegnante di sostegno non sapeva come trattarlo – continua –. È stata messa lì e basta. A mio avviso non era stato verificato se era in grado di ricoprire quel ruolo. Per il preside non ci sono scusanti. Una cosa è certa: non è una persona che può stare in mezzo ai ragazzi. L’unica cosa da fare è rimuoverlo. Se ha problemi di questo tipo è una persona che va aiutata e basta”.
Parla un’altra mamma: “Mia figlia e gli altri compagni di classe del ragazzo picchiato sono rimasti sconvolti dall’accaduto. Se non avessero visto, se non ci fosse stato nulla, non avrebbero avuto una reazione di questo tipo. Mia figlia generalmente parla molto, ma quel giorno non riusciva a parlare. Quando poi ha parlato abbiamo chiamato a casa il padre del ragazzo. Poi abbiamo firmato la lettera mandata al Provveditorato. Va sostenuto. Il fatto è accaduto. Una bidella ha visto la cosa in pieno. Anche tra il corpo insegnante qualcuno pronto a dire qualcosa se richiesto poteva esserci”.
Il preside? “Si sta rischiando che la scuola rimanga in mano ad una persona che non è in grado di dirigerla. Non è in grado di ricoprire quel ruolo. È una cosa tristissima che una persona che ha un incarico come quello si possa lasciare sfuggire la mano”.
Parla un papà: “Mia figlia mi aveva raccontato subito quanto era successo. Era sconvolta. Abbiamo contattato la famiglia del ragazzo. Il preside ha avuto dei modi inaccettabili. Non può ricoprire qual ruolo. Ora purtroppo la sensazione è che si voglia insabbiare tutto, come diceva anche il padre del ragazzo. Abbiamo fatto anche la petizione perché non accada. Non è accettabile vedere che le cose non vanno avanti e che c’è la volontà di far finire tutto nel dimenticatoio. E il preside intanto rimane là. Non può finire così”. MC