Poche presenze ai corsi gender, il Popolo della Famiglia di Conegliano esulta
"Un bambino maschio è un maschio, una bambina femmina è una femmina. Nessuno ha il diritto di interferire con la crescita dei nostri ragazzi"
CONEGLIANO - Il Popolo della Famiglia, uno degli schieramenti impegnati per le prossime amministrative a Conegliano, esulta per quella che rivendica come una “vittoria” su uno dei temi centrali della propria campagna elettorale.
Uno sparuto gruppo di insegnanti, infatti, si è presentato sabato 22 aprile 2017 al primo dei quattro incontri organizzati da Agedo, associazione di genitori, parenti e amici di persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) e dall’associazione Shake Lgbt con il patrocinio del comune di Conegliano.
All’incontro solo 8 degli insegnati che compongono il corpo docente delle scuole secondarie superiori di Conegliano – che sono 12 nel solo perimetro del centro città - hanno preso parte all’iniziativa denominata “L’ascolto attivo in adolescenza” che di fatto, come riporta la delibera numero 37 dell’8 febbraio 2017, è “un percorso formativo per docenti inerente i fattori di rischio dei disagi emotivi negli adolescenti connessi alle tematiche dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale”.
Lorenzo Damiano (nella foto), candidato sindaco a Conegliano per il Popolo della Famiglia, ribadisce: “Un grazie ai professori della città, bravi a non abboccare a un progetto di dittatura del pensiero unico il cui intento è quello di intromettersi nell’intimità dei nostri figli per creare in loro confusione sull’identità sessuale. Una volta che l’ideologia dietro questi progetti “violenti” per i nostri ragazzi verrà compresa, da 8 presenti si passerà a quattro e poi a zero.
Un bambino maschio è un maschio, una bambina femmina è una femmina. Nessuno ha il diritto di interferire nella crescita dei nostri ragazzi, mettere confusione sulla loro identità che è una, ed è quella naturale del sesso di appartenenza, e soprattutto nelle loro scelte sessuali mascherando questi intenti con la parola bullismo. Intenti peraltro invece esplicitati, con clamoroso autogol, in delibera comunale: nessuno può compiere queste “violenze”, tantomeno persone provenienti da associazioni composte da lesbiche, gay, bisessuali e transessuali che non hanno nessun titolo per insegnare loro queste tematiche”.
Per il Popolo della Famiglia si tratta di “uno scivolone commesso da un’amministrazione di centro-destra, guidata da Forza Italia, che ha deluso i suoi elettori con proposte di stampo progressista e che ora è costretta ad allearsi con Lega e Fratelli d’Italia nonostante valori non negoziabili non completamente condivisi: un’unione forzata senza una vera identità comune. Incoerenza su incoerenza.
Solo un’operazione di potere e di comodo che in vista delle prossime politiche stringerà un accordo anche col PD pur di combattere contro il Movimento 5 Stelle. Il Popolo della Famiglia correrà da solo per difendere i principi non negoziabili.”
Il primo cittadino e la sua squadra, intanto, hanno organizzato tre diversi appuntamenti per la raccolta firme dei cittadini del coneglianese, utile per la presentazione della lista del movimento in vista delle amministrative di giugno.
Gli appuntamenti si terranno tutti a Conegliano: venerdì mattina 28 aprile 2017 dalle 9 alle 12 il movimento sarà in Corte delle Rose, venerdì sera 28 aprile 2017 dalle 19.30 alle 22 si sposterà nella palestra di San Martino in via Fenzi e sabato pomeriggio 29 aprile, invece, il gazebo si posizionerà ai piedi della Gradinata degli alpini dalle 16 alle 19.