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08 maggio 2024

Montebelluna

Polemica sui profughi a Montebelluna: «Portati come pacchi»

Il sindaco Favero sui 14 migranti abbandonati: «Lo Stato ha toccato il fondo»

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MONTEBELLUNA - Dire che è arrabbiato è un eufemismo per il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero (in foto), che si è ritrovato nel comune trevigiano 14 profughi, "abbandonati a se stessi", per di più "senza che nessuno delle autorità competenti lo avvisasse".  "Non ho avuto alcuna comunicazione in questo senso - sbotta all'ANSA Favero -. Alle 10 di stamane un assessore mi ha detto che aveva letto su Facebook che 14 migranti erano stati scaricati nel piazzale delle corriere".

Non, quindi, alla caserma dei Carabinieri come si era appreso in un primo momento.    

Il primo cittadino ha inviato i vigili a constatare la presenza dei migranti e, appurato il fatto, è stata allertata la protezione civile che ha distribuito cibo e bevande "perché non si può lasciare degli esseri umani sotto il sole, senza neppure un bicchiere d'acqua". Favaro ha convocato una giunta straordinaria e subito dopo si è recato dai profughi. Ha saputo che provenivano dalla Nigeria, che avevano attraversato il Mediterraneo in barcone, sistemati in un centro accoglienza al sud e poi trasferiti in pullman a Montebelluna "senza nessuna persone che li accompagnasse - accusa - senza dar loro il minimo sostentamento, scaricandoli come fossero dei pacchi grazie a dei 'scafisti' a quattro ruote".

 

"Lo abbiamo saputo, grazie al cielo, per puro caso - aggiunge - permettendoci di dar loro il minimo dell'assistenza".  Alle 15 il gruppo è stato prelevato e portato altrove. "Se è questo il modo in cui lo Stato affronta il problema dell'immigrazione - denuncia - siamo ormai al collasso. È disumano e allucinante. Lo Stato esiste prioritariamente per garantire l'ordine interno ed esterno ed emergenze di questo tipo sono esclusiva competenza dello Stato.

Oggi lo Stato è riuscito a toccare il fondo. I migranti - continua - devono essere identificati, sottoposti a profilassi medica, avere una mediazione linguistica e culturale, luoghi idonei e decorosi dove essere ospitati, non trattati così. Non c'è l'ho con il prefetto - conclude - travolta da uno Stato inadeguato e inefficiente, ma da un Governo che vive da tempo alla giornata su un esodo che è diventato biblico, senza mai sapersi organizzare".

 


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