Posta un giorno sì e uno no
Il sindaco Bof annuncia battaglia contro Poste italiane
| Claudia Borsoi |
Gianangelo Bof
TARZO - La posta verrà recapitata a giorni alterni dalla primavera 2017 e il sindaco Gianangelo Bof non ci sta. «Ho dato mandato ad un legale di diffidare Poste Italiane – spiega il primo cittadino di Tarzo – e se non avremo risposte, sono pronto a fare un ricorso al Tar del Veneto contro questo nuovo metodo di consegna della posta, così come è stato fatto per salvare gli uffici postali che avrebbero dovuto chiudere». Con primavera, in molti comuni trevigiani la posta sarà consegnata a giorni alterni, così come già avviene in molti comuni italiani.
«Il punto – prosegue Bof – è che per la consegna della posta oggi vige un regime di monopolio e pertanto Poste Italiane devono garantire un servizio. Un telegramma o una raccomandata hanno la necessità di essere recapitati in tempi certi e celeri, senza contare che i postini si troveranno a consegnare in un giorno la posta di due giorni. I cittadini si accorgeranno di questo nuovo sistema solo quando entrerà in funzione e allora sarà ormai troppo tardi».
«Ci vengono calati dall’alto dei provvedimenti, come la chiusura di uffici postali, senza che ci sia una minima concertazione con il territorio – evidenzia Bof -, questo quando noi sindaci per venire incontro alle esigenze di Poste Italiane siamo sempre pronti a dialogare, vedi nel caso di Tarzo l’impegno profuso per mantenere aperto l’ufficio di Corbanese. Spero che con me si schierino e si attivino altri sindaci – conclude il primo cittadino – così come fatto nei mesi scorsi per salvare dalla chiusura diversi uffici postali periferici».