La presenza di mercurio nocivo nel trevigiano
Le preoccupazioni del consigliere regionale Zanoni
TREVISO - Nelle ultime settimane hanno tenuto banco le preoccupazioni dei problemi riguardanti lo scandalo della presenza di Pfas nel sangue degli abitanti nelle province di Vicenza, Verona e Padova.
Anche nella nostra Provincia di Treviso da tempo si discute di problemi analoghi.
A più riprese il Consigliere Regionale Consigliere Regionale e Vice Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Veneto, Andrea Zanoni, a livello istituzionale, in riferimento alla contaminazione da mercurio, noto cancerogeno, delle falde acquifere trevigiane ha lanciato vari moniti, derivanti dal "suo sospetto che manchi la volontà politica di risolvere la questione con l’individuazione della cosiddetta “fonte primaria dell’inquinamento”.
Ne ha parlato inoltre con i vertici dell’ARPAV di Treviso, che seguono la vicenda e con il Procuratore della Repubblica di Treviso dott. Costa, certo che "se venissero stanziate somme adeguate si potrebbe arrivare ad individuarne la causa e l’origine".
Zanoni lo scorso febbraio ha presentato un emendamento alla legge di bilancio 2016, che prevedeva lo stanziamento di 300.000 euro per effettuare “uno studio per l’identificazione della fonte primaria di inquinamento da mercurio della falda acquifera dei Comuni di Treviso, Preganziol, Quinto, Casier”.
A suo avviso "manca uno studio che approfondisca le dinamiche di propagazione del mercurio e individui qual è l’origine di questo “plume” di inquinamento lungo otto chilometri e largo quattro".
Oggi è nota la direzione di spostamento dell’inquinamento, la sua vastità e profondità.
"Ora serve restringere il cerchio attorno all’area a nord di Quinto di Treviso area da dove arriva il mercurio, ma per farlo sono necessari ulteriori approfondimenti e monitoraggi".
Il suo emendamento è stato bocciato dalla maggioranza leghista con 27 voti contrari dei consiglieri di Lega, Lista Zaia, Fratelli d’Italia, Forza Italia, con 17 voti favorevoli di PD, M5S, Alessandra Moretti Presidente, Veneto Civico e 2 consiglieri appartenenti alla coalizione “tosiana”.
Determinare la fonte dell’inquinamento e di conseguenza individuarne i responsabili, oltre a tutelare l’acqua e la salute consentirebbe di applicare finalmente il principio europeo “chi inquina paga”, evitando che a pagare siano i soliti contribuenti.