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28 novembre 2024

Vittorio Veneto

Profughi: una risorsa per Vittorio Veneto, con lo Sprar

La Rete Solidale invita il sindaco ad aderire allo Sprar, spiegando i benefici di un'accoglienza diffusa

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Profughi: una risorsa per Vittorio Veneto, con lo Sprar

VITTORIO VENETO - Non chiamiamola emergenza: l'arrivo dei migranti è un fenomeno naturale, che ci interessa da anni e che continuerà ad interessarci. L'Italia, Treviso e Vittorio Veneto non smetteranno di essere meta di richiedenti asilo perché i cittadini protestano, perché il sistema costringe molti di loro a dormire in strada, al freddo, o perché i sindaci si ostinano a dire "basta". I migranti continueranno ad arrivare e Vittorio Veneto, che ne accoglie già 200, può decidere se accettare gi arrivi inerme o muoversi, facendo di questa immigrazione una risorsa.

 

Se il sindaco Roberto Tonon ha più volte ribadito che, in questo ambito, "la Prefettura agisce di propria iniziativa", la Rete di cittadinanza solidale di Vittorio Veneto ricorda al primo cittadino che il Comune, comunque, può darsi da fare: aderendo al bando Sprar.

Finanziato al 95% con i i fondi europei, lo Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo) consentirebbe ai comuni di Vittorio Veneto e del circondario di risparmiare fondi del bilancio comunale e creare nuovi posti di lavoro per i cittadini.

 

Per far notare a sindaci e assessori le grandi opportunità che i Comuni possono e dovrebbero cogliere con il sistema dell'accoglienza diffusa, la rete di cittadinanza ha inviato una lettera in cui spiega i vantaggi che si otterrebbero aderendo al bando.   "La partecipazione al Sprar - spiega la Rete - consentirebbe ai Comuni del Vittoriese di diventare protagonisti dei processi  di accoglienza e di integrazione, attraverso un sistema diffuso di alloggi affidato a  soggetti gestori qualificati e dotati di esperienza. Si tratterebbe di un’opportunità da cogliere, chiedendo però al Servizio Nazionale di riservare una quota dei posti SPRAR  ai titolari di protezione internazionale obbligati a uscire dai Centri locali quando ottengono il riconoscimento e alla Prefettura di mettere uno stop a nuove strutture di emergenza o all’ampliamento delle esistenti".

 

Lo Sprar permetterebbe di risparmiare i fondi del bilancio comunale.

"Chi ottiene lo status di rifugiato  - si legge nella lettera infiata ai sindaci - esce dall' accoglienza e passa in carico all’assistenza sociale come gli altri cittadini. I Comuni hanno per legge l’obbligo di prestare ai titolari di protezione internazionale i servizi di assistenza sociale garantiti agli altri cittadini. Aderendo allo SPRAR i Comuni possono prolungare l’accoglienza fino a un massimo di 6 mesi a carico dei finanziamenti europei e non del bilancio comunale".

 

Lo Sprar permetterebbe di creare nuovi posti di lavoro qualificati.

"Nel sistema SPRAR Il rapporto operatori/rifugiati richiesto è molto favorevole e richiede numerose figure professionali specializzate (assistenti sociali, educatori professionali, psicologi,operatori socio-sanitari, oltre a personale amministrativo e ausiliario). I Comuni associati  - spiega la Rete - scelgono i soggetti gestori, ovviamente nella più piena correttezza e trasparenza, e possono richiedere l’impiego prioritario di personale locale, aprendo con ciò possibilità di lavoro qualificato per i nostri giovani".

 

Lo Sprar permetterebbe inoltre di integrare il welfare locale con servizi mirati all’accoglienza e complementari a quelli già esistenti; di rafforzare le reti territoriali, coordinando le risorse per l’assistenza/accoglienza di tutti i cittadini e di ampliare i servizi al territorio: realizzare un Ostello pluri-sede per le emergenze abitative temporanee, dove ospitare per brevi periodi i cittadini senza alloggio, fra cui i titolari di protezione internazionale.

"Vi chiediamo di operare per realizzare anche nel nostro territorio questo sistema di accoglienza diffusa - è l'invito ai sindaci della Rete solidale - che consentirà di potenziare i servizi resi a tutti i cittadini e apporterà opportunità lavorative e culturali"

 



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Stefania De Bastiani

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