E' provato: la marijuana rende scemi
Farsi le canne riduce il quoziente intellettivo e la capacità di apprendimento
VERONA - La marjiuana rende scemi. E questo - pare - è uno dei motivi per cui ci si oppone alla legalizzazione di questa sostanza. Se ne è parlato oggi, a Verona. Esperti italiani e statunitensi hanno delineato il quadro emerso dalla ricerca fatta sugli effetti della cannabis. E la marijuana è stata dipinta come la peggior nemica degli studenti.
"Il Dipartimento nazionale antidroga - spiega Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione e l'integrazione - ha effettuato una mappatura delle alterazioni del cervello dovute al consumo di questa sostanza. Il dato scientificamente saliente si è rivelato una interazione diretta tra il consumo di cannabis e la risposta della corteccia prefrontale, cioè la cosiddetta "area del controllo". In particolare, le risonanze effettuate hanno evidenziato significative correlazioni tra i deficit nella memorizzazione e apprendimento riscontrati ai test e la riduzione nello spessore corticale delle aree temporo-mesiali.
"Lo studio - ha spiegato Giovanni Serpelloni, capo del dipartimento - evidenzia come l'uso di droga influisce direttamente sulla corteccia prefrontale, allontanando la capacità decisionale dell'individuo, anche rispetto alla stessa assunzione di droghe". Al Congresso internazionale "Addiction: new evidence from neuroimaging and brain stimulation" ha participato un ente americano che si occupa di tossicodipendenze. Anche le ricerche di questo istituto, rese note dal direttore Nora Volkow, hanno evidenziato come la cannabis sia in grado di ridurre il quoziente intellettivo, la memorizzazione, l'attenzione, la motivazione e il coordinamento psico-motorio.
"Ci potremo aspettare un forte calo del rendimento scolastico sia a Washington che nel Colorado, dove hanno legalizzato la marijuana, se questo verrà realmente applicato - ha commentato Volkow - come ricercatrice ritengo che favorire il consumo di marijuana negli adolescenti crei un notevole danno alla maturazione cerebrale".
Insomma, a scuola, chi si fa le canne è svantaggiato. Fa fatica a studiare, si sforza, perde tempo, non ce la fa. Anzi: a detta degli esperti, chi fuma marijuana la voglia di studiare proprio non ce l'ha. E così, non comincia nemmeno.