Lo psicolo di base nel territorio
dopo la sperimentazione, l'Ordine vuole una legge
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TREVISO - Lo psicologo di base è uno psicologo a cui rivolgersi come ci si rivolge al medico di base. Un primo presidio di salute di facile accessibilità perché vicino ai cittadini.
Da circa sei mesi la Regione Veneto ha avviato una sperimentazione grazie alla quale l'Ulss 4 e l'Ulss 7 si sono dotate di questa figura professionale.
Sabato scorso all’Auditorium Appiani l’Ordine degli Psicologi, nel corso di un convegno, ha deciso di condividere i primi risultati delle esperienze, presentando alcuni dati sorprendenti.
I medici di base coinvolti nel progetto, in assenza del supporto dello psicologo, nel 41% dei casi avrebbero prescritto farmaci ai loro pazienti, nel 12% nuovi esami diagnostici e nel 10% avrebbero firmato ulteriori certificati malattia.
I dati sono stati ricordati da Nicola Michieletto, referente regionale del progetto per l’Usl n.7 di Pieve di Soligo.
Il risparmio prodotto dall’impiego dello psicologo, sotto forma di minore spesa sanitaria, è dunque evidente.
E spetterà ora ad un team di ricercatori del dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova, valutare in termini precisi la mole del risparmio prodotto da tali interventi.
Michieletto ha anche messo a fuoco il profilo dei pazienti che si sono rivolti finora al servizio sperimentale in cinque comuni del MED 10 di Treviso, con base a Cappella Maggiore, e che raccoglie un’utenza di 18 mila abitanti.
Ne ha parlato anche la dr. Maria Grazia Bianchini.
La maggioranza dell’utenza è largamente femminile in tutte le fasce di età, il 46% è lavoratore dipendente, il 20% è composto da pensionati, il 12% da disoccupati, il 14% da studenti e il 5% da lavoratori autonomi. Il 38% dei pazienti presenta problemi di ansia, il 26% segnala aspetti depressivi, il 12% si è rivolto al servizio per motivi legati a crisi familiari.
Il presidente De Carlo (in foto) ha fatto sintesi delle varie sperimentazioni puntando su un concetto chiaro:
“L’elemento fondamentale è la diffusione sul territorio dello psicologo, che deve contribuire a creare la nuova sanità collaborando con i medici, ma con un ruolo definito che spazia dagli interventi sul disagio a quelli per migliorare il benessere dell’individuo.
Oggi alcuni farmaci hanno raggiunto grandissimi livelli di efficacia, diventa problematica l'aderenza alla terapia, un aspetto psicologico.
Alcuni dati ci indicano che fra qualche anno le assenze dal lavoro saranno quasi tutte legate allo stress.
Dobbiamo lavorare su di un approccio multidisciplinare per garantire il benessere delle persone”.
L'Ordine inoltre da circa una anno si è mosso con i sindaci e amministratori locali per promuovere una Legge Regionale di iniziativa popolare con la finalità di portare questa professionalità in tutto il territorio.
Visti i risultati gli psicologi sono sicuri di trovare una sponda nelle istituzioni.