Il ricordo dei "dieci martiri", vittime della barbarie nazi-fascista
Trevignano ha ricordato i «Dieci Martiri di Zapparè», civili innocenti, fucilati senza processo per rappresaglia
TREVIGNANO - Commemorazione per l’eccidio dei «Dieci Martiri di Zapparè», vittime della barbarie nazi-fascista. Domenica la comunità di Trevignano, si è riunita nella piccola località agricola per ricordare i civili che il 22 marzo 1945 vennero rastrellati a Trevignano e condotti a Montebelluna, dove furono trucidati per rappresaglia.
Sono passati 74 anni da quell’evento drammatico ma il ricordo di quei fatti è ancora vivo perché la comunità non solo ha voluto commemorare ogni anno questo fatto ma ha anche trasmesso alle nuove generazioni il valore della memoria. I dieci civili fucilati in quel che all’epoca era il campo sportivo montebellunese e ora è un parcheggio (intitolato ai «Dieci Martiri di Zapparè») furono strappati alle loro famiglie perché nella piccola borgata qualcuno ebbe l’ardire di ospitare dei partigiani. «Per ogni tedesco ucciso dieci uomini italiani fucilati!»: era l’ammonimento alla popolazione a cui era stato vietato di dare rifugio ai partigiani.
A Zapparè però alcune famiglie avevano accolto alcuni giovani impegnati nella lotta di liberazione e la cosa trapelò da una spia fascista. Nel tentativo di catturare i partigiani ci fu un conflitto a fuoco ma i ragazzi, riuscirono a mettersi in salvo. La reazione nazi-fascista fu terribile, diverse case vennero date alle fiamme e dieci civili vennero arrestati e poi fucilati senza processo.