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20 maggio 2024

Vittorio Veneto

Rivitalizzare Ceneda priorità per la civica “Vittorio Vive”

La lista, guidata dall’architetto Mario Da Re, sostiene la candidata sindaco Mirella Balliana

| Claudia Borsoi |

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Rivitalizzare Ceneda priorità per la civica “Vittorio Vive”

VITTORIO VENETOTra le priorità della civica “Vittorio Vive”, che sostiene la candidata sindaco Mirella Balliana, c’è la rivitalizzazione di Ceneda che passerà per villa Papadopoli, l’immobile comunale da anni dismesso e in stato di abbandono per il quale ogni tentativo di vendita è andato in fumo.

 

Il gruppo, che ha come capolista l’architetto Mario Da Re, sottolinea come Ceneda sia «la zona che per qualità storiche ed ambientali rappresenta il meglio per vivere, ma che ha bisogno di un nuovo attrattore che non può che derivare dalla rinascita funzionale di villa Papadopoli, obiettivo che le amministrazioni passate hanno sempre trascurato sperando nella vendita. Altra parte importante della città è il quartiere di San Giacomo che necessita di un progetto generale di riqualificazione che non si limiti a rari e piccoli interventi spot, ma che renda giustizia alla dimensione del quartiere e alle tante attese dei cittadini, fino ad oggi rimaste inevase».

 

In squadra con Da Re ci sono: Filippo Ammaturo, Michele Arvizzigno, Fiammeta Arsiè, Patrizia Benedet, Dario Da Re, Roberta Faraon, Laura Francescon, Serena Galesso, Stefania Gallonetto, Marisa Maglio, Alvaro Marin, Paolino Mestriner, Iacopo Meghini, Susanna Pagot e Antonella Ruzza, uno spaccato della società vittoriese nel quale si contano medici, professionisti, studenti.

 

Nel programma di “Vittorio Vive” cinque punti prioritari: qualità urbana per vivere meglio, qualità del territorio, servizi pubblici efficienti, attrezzature sportive e ricreative, apertura all’Europa e promozione delle attività produttive.

 

Quanto a villa Papadopoli la civica precisa che «pur ritenendo idealmente apprezzabile l'idea di farne una grande biblioteca o un centro studi, non possiamo non avere la concretezza del buon padre di famiglia e prendere atto che una simile ipotesi troverebbe grosse difficoltà non tanto per i costi di realizzazione quanto e soprattutto per i futuri costi di gestione, che diverrebbero insostenibili per la dimensione del nostro Comune. Due sono così le ipotesi per il suo utilizzo, tenendo conto che questo va perseguito con fermezza e determinazione in quanto è dal recupero funzionale della villa che dipenderà il futuro di Ceneda. La prima è separare la rotonda dal corpo originale della villa con la demolizione del corpo di unione, di recente costruzione e di privo di qualsivoglia prerogativa, storica o architettonica; in tal modo sarà possibile una destinazione diversa e una gestione separata tra rotonda e villa. Seconda restituire la villa storica alla destinazione socio-assistenziale – sanitaria o ricettiva».

 

Tra le priorità ci sono le manutenzioni, l’aumento della residenzialità, la costruzione di un nuovo asilo nido e il progetto del parco del Meschio da sviluppare.

 



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Claudia Borsoi

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