Salvini: Sono pronto a mettere la mano sul fuoco su Zaia
"Non si tratta di inchiesta ad orologeria e la Lega è estranea"
ROMA - "È terribile, l'inchiesta riguarda non solo politici ma anche ex uomini della Questura, della Guardia di finanza oltre a cooperative e imprenditori, cioè quasi un 'pacchetto completo'".
Così Matteo Salvini, in diretta ad Agorà su Rai3, a proposito dell'inchiesta sul Mose, sottolineando di non ritenerla una "inchiesta a orologeria". Il segretario del Carroccio si dice certo dell'estraneità della Lega sulla vicenda e pronto a "mettere la mano sul fuoco" per quanto riguarda la posizione di Luca Zaia, governatore veneto.
"Gli appetiti non si fermano mai - prosegue Salvini - La mia piccola consolazione è che nella vicenda Expo non c'è nessun leghista e in questa del Mose metto la mano sul fuoco sull'estraneità di Luca Zaia, presidente di Regione del Veneto. Non penso comunque sia un'inchiesta a orologeria, perché quando si arrestano 35 persone ci saranno elementi certi.
Nessuno poi ha pensato che il Nord fosse immune da episodi del genere: questa gente va dove ci sono i soldi, e quindi dove c'è il Mose, le paratie sul lago di Como, la Tav e i quattrini. Bisogna allora essere assolutamente impietosi: se è vero quello che viene rilevato, tutti devono essere mandati via".