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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Scena da film in consiglio, il presidente Tocchet analizza le firme dell'opposizione con il proiettore

Colpo di scena ieri sera in sala consiliare, Tocchet solleva la questione di presunta non autenticità

| Roberto Silvestrin |

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tocchet firme opposizione

VITTORIO VENETO - Colpo di scena inaspettato in consiglio comunale, ieri sera, quando il presidente Silvano Tocchet ha sollevato dubbi sulle firme presentate dalla minoranza per chiedere la seduta straordinaria. Secondo Tocchet infatti le firme non sarebbero state autentiche, ma semplicemente fotocopiate da quelle presentate dai consiglieri di minoranza per chiedere il consiglio di maggio.

 

Il presidente ha parlato addirittura di una possibile “rilevanza penale” della questione, riservandosi di sentire il parere dell’ufficio legale e del segretario comunale Vittorino Spessotto. Una scena da film – con tanto di sguardi basiti tra il pubblico – quella che ha seguito le considerazioni di Tocchet: il presidente ha “analizzato” al proiettore le firme dei consiglieri, sovrapponendo i due fogli per sollevare la questione di una presunta copia del foglio risalente a maggio.

 

Sdegno e proteste tra la minoranze, che hanno pesantemente criticato l’atteggiamento di Tocchet. Forti le parole di Adriano Botteon, che ha definito il comportamento del presidente “scorretto” e “viscido”, da “Babbo Natale al contrario”. Matteo Saracino, consigliere di Partecipare Vittorio, aveva presentato la mozione sui parcheggi il 6 dicembre, e la convocazione del consiglio straordinario risale al 12.

 

Fino a ieri, sera, 19 dicembre, non era stata sollevata alcuna presunta irregolarità. Il consiglio era stato convocato regolarmente e senza riserve: solo intorno alle 20.15 è emersa la questione delle firme. Dura anche la reazione di Paolo Santantonio, consigliere di Forza Italia: “Si attaccano ad un atto burocratico inesistente, e Tocchet non è imparziale, presta il fianco alla maggioranza”.

 

 

La seduta è stata sospesa, ed è stata convocata la riunione dei capigruppo, a cui l’opposizione di centro destra non ha partecipato. Il tutto, in un clima surreale, si è spento con il parere di Spessotto: “Per me si può procedere, eventuali altri rilievi non spettano a noi ma ad altre autorità”. Rammarico per Saracino, che si è detto “deluso” dalle accuse ricevute ieri sera (“Stanno dicendo che ho consegnato delle firme false?”).

 

Reazioni di protesta sono arrivate anche dalla stessa maggioranza, e più precisamente dal consigliere dem Alessandro De Bastiani: “Non ho apprezzato il "coup de théatre” di Tocchet con la faccenda delle firme; senza preavviso in riunione dei capigruppo e senza avvisare i consiglieri di maggioranza. La brutta figura l’ha fatta tutto il consiglio comunale, di cui Tocchet è presidente.

 

Era evidente che non era una sua regia, e l’ho rimproverato perché dovrebbe fare il presidente del consiglio, non la stampella della giunta. Lo stesso errore che faceva il suo predecessore, Antiga, che per questo abbiamo sempre criticato”. Polemica che ha assunto tinte già elettorali con l’intervento del leghista Gianluca Posocco: “Se una giunta tira fuori scuse assurde per non affrontare la questione parcheggi è giusto che saluti e vada a casa”.

 


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