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02 ottobre 2024

Treviso

Schiacciate da tasse, burocrazia e costo del lavoro: protestano le piccole imprese

500 imprese dalla Marca a Roma per la mobilitazione generale del 18 febbraio

| Isabella Loschi |

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Schiacciate da tasse, burocrazia e costo del lavoro: protestano le piccole imprese

TREVISO - “Il tempo delle attese è finito”. Cinquecento piccole imprese della Marca, assieme a 5mila imprese venete, martedì 18 febbraio andranno a Roma per unirsi alla mobilitazione nazionale degli imprenditori dell’artigianato e del terziario indetta da Rete Imprese Italia, il gruppo che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica.

 

Per la prima volta, tutto il mondo della piccola impresa unito per esprimere le condizioni di pesante incertezza in cui è costretto ad operare ed avanzare proposte concrete di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima di maggior fiducia nel futuro. Il mondo della piccola impresa in Italia rappresenta il 99,4% delle realtà produttive e nella provincia trevigiana il 99,2%, con oltre il 75% degli addetti totali. Al governo, alle banche e alle istituzioni chiede: “politiche che riducano la tassazione, snellimento della burocrazia che spreca denaro e impedisce gli investimenti, un taglio drastico alla spesa pubblica, con revisione dell’intero sistema, misure per facilitare l'accesso al credito e la riduzione del costo del lavoro a favore di una politica di investimenti per dare rilanciare la domanda e i consumi”.

 

“Il problema fondamentale è quello di ricercare risorse alle quali attingere per dare ossigeno alle nostre imprese - spiega Sabino Frare di Confesercenti - e l’unica via percorribile è quella di tagliare la spesa pubblica, procedere ad una ristrutturazione puntuale dello stato e dei servizi che lo stesso eroga”. “Sulla partita dei servizi a favore di giovani e famiglie, siamo al pari di Malta, in posizione molto arretrata rispetto alla Francia e alla Germania - dichiara Guido Pomini di Confcommercio - ma abbiamo una pressione fiscale effettiva che arriva al 54%, al sesto posto in Europa”.

 

Per le varie organizzazioni imprenditoriali è necessario guardare al futuro mettendo al centro lo sviluppo della piccola impresa dell’artigianato e del commercio, che vive nei territori, non delocalizza e contribuisce a creare ricchezza non solo economica ma anche sociale.

 


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