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01 maggio 2024

Oderzo Motta

Scoppia la grana dei rifiuti abbandonati

Il sindaco Zanchetta: «Il comune non può pagare 90.000 euro per l'asporto dei rifiuti della ditta fallita»

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Scoppia la grana dei rifiuti abbandonati

PONTE DI PIAVE – Rifiuti da smaltire: ma restano nel piazzale da anni perché l’azienda è fallita.  E il comune, per risolvere la grana, dovrebbe pagare di tasca propria 90.000 euro.  

 

Il sindaco di Ponte di Piave ieri ha reso nota la questione che si trascina dal 2009: «C’è un immobile in zona industriale acquistato nel 2007 da una banca che aveva dato il capannone in locazione finanziaria a una ditta poi fallita. Nel frattempo questa ditta aveva ceduto a una seconda azienda il capannone con la formula del contratto d’affitto di ramo d’azienda. Anche questa ditta poi è fallita». 


In zona industriale a Levada il capannone è vuoto, con decine di sacchi di rifiuti da smaltire. «Vi sono vernici e altri rifiuti che sono fermi ormai da anni. In molti mi telefonano in Comune per chiedere provvedimenti, perché lì è una discarica a cielo a aperto. In tanti stanno protestando per una situazione ormai divenuta cronica».

 

Ebbene? «Ebbene, abbiamo chiesto alla banca, proprietaria dell’immobile, di provvedere. Quest’ultima ha avvertito le due aziende, ma di fatto i rifiuti sono ancora lì. 
Con un’ordinanza del maggio 2011 l’Ufficio Ecologia intimava di provvedere alla presentazione di un piano per l’asporto dei rifiuti. Ordinanza impugnata al Tar dalla controparte. Dunque c’è stato un pronunciamento che dapprima ha accolto le nostre istanze per poi in un secondo momento rigettarle.

 

Ciò significa che il Comune dovrebbe pagare 90.000 di una ditta fallita e che ha lasciato in territorio comunale i propri rifiuti. E questi 90.000 euro dovrebbero pagarli tutti i cittadini di Ponte, che non hanno alcuna colpa.

 

Se questa tesi fosse accolta, ci rendiamo conto di che tipo di precedente si verrebbe a creare? Di certo ci costituiremo in giudizio in sede di Consiglio di Strato per annullare la sentenza del Tar che ci impone di pagare» chiude  Zanchetta.

 

 



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