Sfama i cervi morenti: rischia la denuncia
Bastanzetti: “Il Cansiglio è proprietà dello stato o dei privati?”
| Emanuela Da Ros |
PIAN CANSIGLIO - E’ uno spettacolo spettrale quello che mercoledì mattina all’alba si è profilato di fronte allo sguardo del dottor Michele Bastanzetti, salito in Cansiglio con le ciaspole e uno zaino ricolmo di pane per sfamare i cervi superstiti.
“Dopo aver camminato sulla prateria ricoperta da almeno 70 centimetri di neve fresca - racconta Bastanzetti - ho visto il branco dei cervi (ridotto ormai a poco più di una ventina di esemplari) - uscire dal bosco e avviarsi a sud. Grazie alle ciaspole che indossavo, ho seguito le loro orme e sul tragitto ho visto emergere dalla neve, chiazzata di sangue, due carcasse di animali, semi spolpate dai corvi che continuavano a volare minacciosi nel cielo grigio. Ho fotografato le povere bestie, con un nodo in gola, perché la scena era raccapricciante, visto che i corvi quando si avventano su un animale morto cominciano a divorarlo partendo dagli occhi. Pochi metri più avanti - testimonia - ho visto la carcassa di un altro cervo semisepolta dalla neve, ma ho continuato ad andare in direzione del branco, che si era allontanato. Dopo qualche passo mi sono reso conto che la recinzione che delimita la “riserva” dei cervi era stata tagliata e divelta per un metro e mezzo di lunghezza.”
A questo punto Bastanzetti sospira, perché subito dopo è stato il protagonista “di un episodio - afferma - poco edificante”. “Mentre fotografavo la recinzione spezzata - continua - un uomo a bordo di una motoslitta è venuto verso di me urlando. Tra le parole stizzite indirizzate al sottoscritto, ho saputo che l’uomo era uno dei titolari dell’azienda agricola Le Code, e che mi stava accusando di aver tagliato la recinzione. Ho fatto presente che il mio zaino conteneva solo del pane e che ero disposto a farmi perquisire l’auto pur di dimostrare che non possedevo attrezzi adatti a compiere un tale gesto. Visto però che il dialogo era impossibile, ho consigliato l’intervento dei carabinieri.”
Corvi in azione
E poi che è successo? “Di fronte alla “Genziana” - spiega Bastanzetti - ho trovato alcuni responsabili e dipendenti di Veneto Agricoltura, i carabinieri e dei funzionari della Forestale. Di fronte a una ventina di persone ho spiegato le mie ragioni, ma il malgaro ha insistito nell’accusarmi di aver violato la sua proprietà privata. Ho chiesto lumi a questo punto. Da escursionista e amante del Cansiglio sono cinquant’anni che percorro i sentieri di una foresta demaniale, cioè di proprietà dello stato, e mi pare strano dover chiedere il permesso per fare una passeggiata, soprattutto in una stagione in cui a pascolare non ci sono vacche, ma solo corvi. Di fronte alle mie perplessità, che non hanno ricevuto riscontro soddisfacente, ho annunciato che presenterò istanza scritta per ricevere una risposta a un semplice quesito: posso o non posso passeggiare in Cansiglio? La foresta è ancora una proprietà dello stato o è una proprietà privata dei malgari?”
Veneto Agricoltura. Purtroppo, sulla questione sollevata da Bastanzetti, nonostante i tentativi fatti, non siamo al momento riusciti a conoscere la valutazione dell’ente regionale a cui è affidata la gestione del Cansiglio.
Il malgaro. Al telefono abbiamo invece raggiunto Milo Veronese, titolare dell’azienda agricola Le Code. “Parte del Cansiglio - ha spiegato Veronese - è stata data in concessione. Non solo alle aziende agricole, ma anche a chi gestisce le piste da sci o il campo da golf. La concessione di questi terreni, di fatto li rende proprietà privata. La mia è delimitata da una recinzione che supera il metro e cinquanta e che la rende “un limite invalicabile”. Quando qualcuno entra senza permesso a casa mia invade quindi la mia proprietà e la proprietà privata è inviolabile: prima di entrare in casa di qualcuno, si deve chiedere permesso. E poi la questione della recinzione è stata risolta ad alto livello: qualche tempo fa è stata avviata una petizione con 900 firme per mettere nel recinto dei tornelli che consentissero alla gente di passare sulla mia proprietà. Io ero contrario e l’Avocatura regionale mi ha dato ragione.”
Che pensa Veronese della moria di cervi segnalata dal dottor Bastanzetti? "Questa si chiama selezione naturale. Purtroppo questi cervi sono rimasti intrappolati per una serie di eventi straordinari, ma in condizioni normali se riescono a entrare all’interno della proprietà possono anche uscirne. Più di una volta ho visto cervi venire a mangiare sulla balla di fieno del cavallo. La verità è che a volte fa più notizia un cervo che muore di un uomo in difficoltà: pochi giorni fa qui in Cansiglio siamo stati 33 ore senza corrente e nessuno se ne è preoccupato”.
Cansiglio.it. L’opinione di Milo Veronese è stigmatizzata da Mario Azzalini, autore del portale Cansiglio.it, che da anni offre informazioni esaustive sull’area. “La concessione da parte dello Stato di determinate aree, che sono “bene comune”, alle aziende è subordinata al fatto che queste devono conservare e non modificare la situazione che hanno trovato nel territorio al momento dell’accordo. La petizione a suo tempo presentata contro la recinzione senza varchi delle Code era stata firmata anche dal sindaco di Fregona, perché non si possono chiudere i passaggi pedonali. I sentieri del Cansiglio sono passaggi secolari, documentati fin dal Medioevo, quando erano considerati una sorta di terra di nessuno, tanto che il servo della gleba che sfuggiva al padrone per cercare la libertà a valle non poteva essere catturato all’interno dei sentieri. Non si può interdire il passaggio su sentieri che sono sono stati bene comune per migliaia di anni. I pascoli sono chiusi in genere con un cancelletto che chi cammina in montagna, tramite un cartello, “è invitato ad aprire e richiudere per evitare la fuoriuscita delle vacche o del gregge”. Il Cansiglio - come evidenziamo nel sito attraverso un’eloquente fotografia di Michele Tonon - non può e non deve essere privatizzato, ed è prioritario che i sentieri continuino a essere accessibili a tutti.”