Il sottosegretario Baretta : "Scendiamo in campo per battere la crisi!"
dalla fase di attesa verso la fiducia
TREVISO - Nel tardo pomeriggio di ieri, alla festa del partito democratico, organizzata a Giavera del Montello, di fronte a un pubblico numeroso, prevalentemente di giovani, si è parlato di Start up.
Dopo la presentazione di due iniziative significative in tale ambito, Taste Discovery e VeNetWork, ossia "talenti d'impresa", il sottosegretario al Tesoro Pier Paolo Baretta ha focalizzato il suo intervento sulla situazione economica odierna.
Per rappresentare lo stato d'animo oggi dominante nella società italiana, Baretta ha sottolineato che " il principio dell'attesa vale di più del principio del fare. In questa condizione, purtroppo non succede nulla!".
Il suo discorso è scivolato lineare, avendo come punto di riferimento una serie di immagini, derivanti dal mondo del calcio e del pallone, tanto caro agli Italiani.
Questa rappresentazione del dibattito secondo Baretta: " c'è un solo giocatore in campo... Tutti chiedono di segnare, ma dagli spalti, insomma siamo un popolo di tifosi, invece bisogna scendere in campo, tutti quanti con le proprie forze, energie e le risorse economiche possedute".
Il Governo si muove per rendere agibile il campo ossia togliere gli ostacoli, riducendo la burocrazia e semplificando le procedure, che rendono complicata la vita del cittadino.
Bisogna conoscere l'obiettivo finale da raggiungere attraverso un orientamento generale di tutto il Paese.
Il "made in Italy" deve caratterizzare non soltanto il manifatturiero, ma anche il settore della chimica e il filone dell'agro-alimentare, divenuto ancora più importante in chiave moderna attraverso Expo 2015.
Ha ricordato un altro tassello fondamentale per il nostro paese e per tutta l'Europa: il digitale, facendo riferimento al primo vertice europeo, organizzato a Venezia da Renzi, in veste di presidente pro tempore dell'Unione Europea.
Quindi si è soffermato su turismo e cultura, su cui finora si è operato anche da parte del Governo " ancora con timidezza, mentre scontiamo l'assenza di una strategia nazionale".
Si tratta di un capitolo fondamentale per continuare a garantire i flussi del turismo verso il Veneto, che complessivamente distanziano sia Roma che Firenze.
L'ultimo passaggio ha riguardato la logistica.
L'Italia si colloca in una posizione geografica ideale per il raccordo tra tutto l'Oriente e il Nord e Est dell'Europa.
In riferimento al nodo dei finanziamenti, non è mancata la stoccata al credito locale, " non all'altezza del gioco".
Avviandosi verso la conclusione, Baretta ha ricordato che "viviamo una fase delicata, perché bisogna invertire verso la fiducia. E per questo obiettivo generale il Veneto è fondamentale!".
L'ultima tirata d'orecchie è stata riservata a quella parte della classe dirigente, che continua a chiedere di separarsi dall'Italia, ossia quella " la classe politica che vorrebbe chiudere i confini, come se il Veneto fosse l'ombelico del mondo, invece il Veneto deve muoversi non verso la separazione, ma darsi da fare per governare l'Italia". pietro.panzarino@oggitreviso.it