Stefanel presenta domanda di concordato preventivo
"La delibera assunta dal gruppo è finalizzata alla ristrutturazione del debito e al rafforzamento patrimoniale della società"
| Redazione |
(di Paolo Verdura) - Stefanel ha scelto la via del concordato preventivo per far fronte ad un indebitamento di 87,4 milioni ed un rosso di 13,3 milioni nei primi 6 mesi dell'anno, (da confrontare con un utile di 1 milione nel 2015) ed un patrimonio netto negativo per 11,5 milioni. La crisi del resto non ha risparmiato il settore della moda e per Stefanel c'è stata una progressiva erosione dei ricavi, scesi lo scorso semestre del 7% a 67,5 milioni di euro. La richiesta al tribunale è stata annunciata stamane, con la Borsa allertata, e il titolo sospeso dagli scambi fino alla diffusione del comunicato. Immediato il crollo al rientro (-20%), che ha comportato un lungo congelamento fino al pomeriggio, quando il titolo è stato riammesso e ha ceduto fino al 40%, chiudendo a -39% a 0,1 euro.
Con la procedura concorsuale il Cda del gruppo di abbigliamento si gioca l'ultima carta disponibile per evitare il fallimento, rinegoziare il debito con le banche e cercare un partner. Ora Stefanel ha 120 giorni, prorogabili di altri 60, per mettere a punto una nuova strategia, senza la spada di Damocle della scadenza di fine anno fissata con le banche creditrici: Intesa, Unicredit, Mps, Banco Popolare, Popolare Vicenza, Veneto Banca, Bnl e Mediocredito del Friuli Venezia Giulia. Sembra poi inevitabile l'arrivo di un nuovo socio che si affianchi a Giuseppe Stefanel, che controlla il 56,55% tramite Elca, CoGei e FinPiave e che ha recentemente negato di avere trattative in corso per cedere l'azienda.
Il primo accordo con le banche risale al 2008 e l'ultima revisione a due anni fa, vincolata ad una verifica semestrale di alcuni parametri finanziari, alcuni dei quali, però, a fine 2015 sono saltati, costringendo Stefanel a chiedere alle banche una moratoria fino a fine anno e la disponibilità concedere nuova finanza. Una richiesta partita lo scorso marzo, quando Stefanel ha rinviato l'approvazione del bilancio 2015 per avviare la predisposizione di un nuovo piano industriale 2016-2019 e avviare un "processo organizzato teso all'individuazione e strutturazione di possibili operazioni di rafforzamento patrimoniale e finanziario anche - eventualmente - mediante l'individuazione di potenziali partner", incaricando Rothschild come advisor. Dopo aver valutato una prima offerta non vincolante e averla confrontata con le banche creditrici, è emersa la necessità di ulteriori approfondimenti e di una revisione sia del piano, esteso al 2022, sia della correlata manovra finanziaria. Un approfondimento che ha impegnato il vertice negli ultimi due mesi e non si è ancora concluso, tanto che il processo di negoziazione è "tutt'ora in corso", mentre "proseguono scambi di informazioni e approfondimenti con altri soggetti potenzialmente interessati a esprimere ulteriori manifestazioni di interesse per il gruppo o per singoli asset facenti parte dello stesso".
Nel frattempo - precisa il Gruppo - le banche "non hanno fatto venir meno" il loro supporto finanziario, mantenendo le linee di finanziamento già attive e dando la disponibilità ad un sostegno con nuova finanza. Stefanel, quotata in Borsa dal 1987, conta 1.147 dipendenti dislocati in circa 550 punti vendita, di cui 150 fuori dall'Italia.
(ANSA).