Tre casi di tubercolosi a scuola, 24 bambini oggi iniziano la profilassi
Incontro con oltre 500 persone lunedì pomeriggio in palazzetto dello sport a Motta di Livenza
MOTTA DI LIVENZA - Oggi pomeriggio 24 i bambini che a Oderzo inizieranno la profilassi in programma dopo essere risultati positivi al test della Mantoux eseguita un paio di settimane fa.
È stato confermato ieri all’incontro con oltre 500 persone ieri pomeriggio in palazzetto dello sport a Motta sulla questione tubercolosi a scuola.
Tre fino ad ora i casi accertati: due insegnanti e un bambino, tutti isolati da subito. Due i ricoveri: un’insegnante è ancora in ospedale a Treviso, ma in via di miglioramento.
Ricoverato anche il bambino, poi dimesso e tutt’ora curato in casa. Anche la seconda insegnante è curata a domicilio: il suo caso è meno preoccupante. Il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Sandro Cinquetti ieri durante l'incontro (presenti altri medici Ulss, il sindaco Alessandro Righi il dirigente Scolastico Michele Botteon) ha ricostruito la cronistoria.
«Il 5 marzo ci viene segnalato un caso di tubercolosi di un bambini di 10 anni. La famiglia del bambino è risultata negativa. Si procede in ambito scolastico: vengono incontrati i genitori dei compagni di classe il 7 marzo.
Il giorno dopo viene eseguito il test della Mantoux a tutti i bambini della classe, i cosiddetti contatti stretti. Risultano positivi 21 casi su 22 controllati: per loro radiografia del torace. Nove radiografie richiedono approfondimenti con valutazioni specialistiche e pediatriche in ospedale a Oderzo.
Di questi nove bambini, sei vengono inviati a un ulteriore esame per verificare la presenza del bacillo di Koch nel succo gastrico. Questo primo passaggio è risultato negativo: ora ci sono un altro paio di passaggi ma la previsione è negativa.
Tre bambini sono negativi dall’inizio e si avvieranno la chemio-profilassi – antibiotico per sei mesi - come tutti i bambini risultati positivi al test. Le altre 12 radiografie sono risultate negative e dunque anche per loro di andrà alla chemioprofilassi».
Per quanto riguarda gli insegnanti, il dottor Cinquetti spiega: «Controllati cinque insegnanti, quattro sono negativi alla Mantoux. Ma uno di questi risulta problematico per una sintomatologia importante. Questo insegnante diventa il secondo caso diagnosticato, ma per noi è il caso “indice”, ossia da cui parte il focolaio epidemico. Un secondo insegnante, positivo alla Mantoux, mette in evidenza un quadro più sfumato. Dopo un approfondimento, diventa il terzo caso, anche se con un quadro clinico meno significativo».
Al momento non ci sono altri casi segnalati. Il 12 marzo è stato eseguito il test Mantoux a tutti gli altri insegnanti della scuola e a tutto il personale amministrativo e gli alunni dell’altra classe in cui la maestra, da cui è partito il focolaio, svolgeva una parte di attività. Su 24 alunni di questa seconda classe, tre sono risultati positivi. Per loro radiografia del torace, negativa. Tutti gli altri casi, ossia i negativi alla Mantoux, ripeteranno comunque il test fra due mesi.
«Il 15 marzo – ha concluso Cinquetti - abbiamo letto la Mantoux di tutti gli operatori della scuola: tre i casi positivi che dovranno eseguire ulteriori analisi, con altre valutazioni. Lunedì 18 e martedì 19 test Mantoux di tutti gli altri 400 bambini della scuola. La lettura dei test è in programma tra il 21 e il 22 marzo».
Nella foto, da sinistra: il dirigente Ulss Sandro Cinquetti, il dirigente scolastico Michele Botteon, il sindaco Alessandro Righi