In tremila alla "Marcia stop pesticidi" tra Cison e Follina
Don Rigobello: "Non prendetevela con la Madonna, spetta a noi salvaguardare il territorio"
CISON DI VALMARINO - Erano in tremila a sfilare per dire no ai veleni in agricoltura. Questa mattina migliaia di persone hanno partecipato alla “Marcia Stop pesticidi” che si è svolta tra Cison di Valmarino e Follina.
Un “biscione” interminabile composto da bambini, ragazzi, adulti e anziani, colorato dalle bandiere e dagli striscioni che tutte le associazioni e i comitati hanno portato in gran numero.
Ci è voluto circa un quarto d’ora solo per far partire il lungo sciame ambientalista: la voce al megafono ha scandito l’avvio del corteo che ha pacificamente invaso le vie dei due comuni.
Una partecipazione impressionante, con 80 associazioni coinvolte: è stata una giornata storica per la battaglia che gli ambientalisti stanno combattendo contro l’uso della chimica in agricoltura, che avrà sicuramente un risvolto importante sui rapporti tra cittadini, consorzi di tutela e agricoltori.
Il popolo anti pesticidi questa volta ha dalla sua i numeri, e la marcia di oggi potrebbe fare la differenza in merito alle richieste che da anni tutte le associazioni “verdi” fanno agli amministratori locali. Come aveva promesso, Michela Coan, il sindaco di Revine Lago – unico comune a patrocinare l’evento – ha partecipato fisicamente alla marcia.
Ma non era l’unico rappresentante del mondo politico-amministrativo: anche il consigliere regionale Andrea Zanoni (Pd) e il parlamentare Federico D’Incà (M5S) sono arrivati a Cison per prendere parte alla marcia.
Scarsa, se non nulla, è stata invece la partecipazione delle amministrazioni dei comuni della Docg, dove il problema dei pesticidi è particolarmente sentito.
Perché questa mattina non c’erano le istituzioni a difendere il territorio, vista anche la candidatura Unesco? “Bisognerebbe chiederlo a loro, perché non sono qui? Me lo chiedo anche io - ha risposto Zanoni – Se andiamo a vedere cosa accade nel chiuso del palazzo, nelle stanze della Regione Veneto, ci accorgiamo che autorizzano addirittura prodotti, normalmente vietati, in deroga. Spero che in futuro ci siano più amministratori: so che qui ci sono dei sindaci, c’è il patrocinio del comune revinese. Vuol dire che comunque c’è una certa sensibilità”.
Zanoni, per sua stessa ammissione, l’ha definita “una battaglia lunga”, che lui stesso ha iniziato nel 2010. “Se si lavora con le associazioni, i comitati, i sindaci e le persone di buona volontà, alla fine i risultati arrivano”. Dalla parte degli ambientalisti si è schierato anche don Francesco Rigobello, dell’Abbazia di Follina.
Il corteo ha fatto una sosta per ascoltare il discorso del parroco, che ha fatto delle dichiarazioni pesanti: “Non rivolgetevi e non prendetevela con Gesù e la Madonna se succede qualcosa a noi e ai nostri figli, perché spetta a noi aver cura del nostro territorio”.
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