IL TREVIGIANO DELL’ANNO? SONO DUE
I lettori di OggiTreviso eleggono il personaggio più rappresentativo della Marca nel 2011. Con una sorpresa
| Emanuela Da Ros |
TREVISO – Oltre 500 segnalazioni sono giunte alla Redazione di OggiTreviso per indicare il Trevigiano del 2011: il personaggio che più ha dato lustro alla Marca nell’anno che sta per finire.
Imprenditori, sportivi, politici, amministratori, uomini e donne di spettacolo o del mondo del volontariato sono stati segnalati nel form creato dalla Redazione, che – a conclusione del sondaggio – si è data il compito di conteggiare le preferenze e leggere le motivazioni a sostegno delle candidature.
La lettura dei dati non è stata facile, tanto che alla fine la Redazione ha ritenuto di assegnare il riconoscimento non a una sola persona, ma a due. Perché il trevigiano del 2011, secondo Oggi Treviso, è stato incarnato da due personalità, molto diverse, ma entrambe molto amate e molto significative per il territorio. Due personalità che, oltre al nome di battesimo, hanno avuto in comune il destino di congedarsi dagli affetti e dai successi terreni prima del termine dell’anno solare.
Andrea Zanzotto e Andrea Pinarello sono i trevigiani che la Marca ha eletto a suoi figli privilegiati.
Andrea Zanzotto, il grande poeta pievigino, scomparso il 18 ottobre 2011, a una settimana dal suo 90° compleanno, e Andrea Pinarello, manager e sportivo, morto il 3 agosto scorso, a soli 40 anni, sono rimasti nel cuore e nella memoria dei loro conterranei. Tanto da essere stati scelti come modelli. Di vita, di equilibrio, di forza. Di onestà.
I due Trevigiani dell’anno indicati dai lettori non ci sono più. Ma restano, di entrambi, seppur in ambiti molto diversi, ricordi ed emozioni trasversali alle esperienze personali, alle passioni e agli interessi individuali.
Il campione e imprenditore Andrea Pinarello ha lasciato nel cuore degli amici e dei sostenitori la dolcezza e la volontà che le sue professioni/passioni richiedevano e che Pinarello ha avuto la capacità di far crescere, con onestà e simpatia. E ha lasciato un amore intenso ai suoi familiari, ai figli (l’ultimo dei quali è nato dopo la morte del padre), alla moglie.
Il poeta, il filosofo, l’amico Andrea Zanzotto – dopo una lunga esistenza – ha lasciato dietro di sé un’opera letteraria di monumentale bellezza: un tesoro luminoso di poesia che potrà accompagnare l’uomo per molti secoli. E, soprattutto, ha lasciato/lanciato un monito: è indispensabile rispettare il paesaggio, al di fuori del quale la vita diventa solo l’incarto di se stessa, il parziale, fasullo, riflesso della verità dell’esistenza.
E se il consenso dei lettori di OggiTreviso ha premiato due conterranei, anziché uno solo, non possiamo che rallegrarcene. I sentimenti positivi, anche spartendosi tra più persone, non perdono peso, valore, intensità. E questa caratteristica non è la sola che li distingue (e li allontana) da valori effimeri, da ricchezze caduche, da quella popolarità blasonata e fasulla che non lascia nessuna traccia nei cuori e nella memoria.