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25 novembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

TREVISO IN LUTTO PER LA MORTE DI ANDREA ZANZOTTO

I funerali venerdì, alle 15, nel Duomo di Pieve di Soligo

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

PIEVE DI SOLIGO - Il poeta Andrea Zanzotto è morto attorno alle 10 del mattino all'ospedale di Conegliano dove era stato ricoverato lunedì per complicazioni respiratorie.

Andrea Zanzotto era stato ricoverato ieri nell'Unità operativa di medicina dell'Usl 7 di Conegliano, per un improvviso peggioramento delle condizioni generali. Il poeta soffriva di problemi di natura cardiaca e respiratoria. E' spirato alle 10.30 di oggi per un collasso cardiocircolatorio. Il grande poeta negli ultimi anni - ricorda l'unità sanitaria - era stato ricoverato varie volte, per criticità cliniche dell'apparato cardio-circolatorio e respiratorio, che poi aveva sempre superato.

Ieri l'improvviso peggioramento delle condizioni generali, che hanno costretto Zanzotto ad essere accolto prima al pronto soccorso dell'ospedale coneglianese e poi nel Reparto di medicina, dove stamane è deceduto.

Il 10 ottobre aveva festeggiato il suo novantesimo compleanno. Andrea Zanzotto era nato nel 1921 a Pieve di Soligo da Giovanni e Carmela Bernardi. Lascia la moglie Marisa Michieli (in foto) e i figli Fabio e Giovanni.

Su disposizione della famiglia, l’Ulss 7 allestirà la camera ardente in Ospedale a Conegliano, al pianterreno del nuovo Polo Chirurgico, con accesso dal lato sud. Sarà possibile rendere omaggio al Maestro giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 e venerdì dalle 10 alle 13. Sempre venerdì, alle 15, nel Duomo di Pieve di Soligo, saranno celebrati i funerali.

Andrea Zanzotto è considerato il maggior poeta italiano contemporaneo. Esordio nel 1951 con “Dietro il paesaggio” via via attraverso libri come “Fosfeni”, “Vocativo”, “La beltà”, “Elegia e altri versi”, “Conglomerati”. Noti anche i suoi articoli e saggi critici, le prose (“Sull’Altopiano”). Sempre sperimentando le potenzialità del linguaggio, dialetto compreso, passando dal paesaggio esteriore a quello interiore, al montaliano “male di vivere”, che lui stesso ha provato.

"Che cosa si capisce della vita dopo 90 anni? Niente". Così il poeta Andrea Zanzotto aveva risposto in un'intervista al Tg3 del Veneto il 10 ottobre scorso, giorno del 90imo compleanno, che aveva trascorso nella sua casa di Pieve di Soligo, sulle colline trevigiane. "Cosa vuole che si capisca in 90 anni ? - aveva aggiunto - Per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne 900 di anni...".

Andrea Zanzotto e il paesaggio (foto Francesco De Bastiani) - Sopra con la moglie Marisa (foto Emanuela Da Ros)

LE REAZIONI:

ZAIA: GRANDE UOMO, SPIRITO LIBERO DEL VENETO "So di interpretare il dolore sincero di tutta la Regione per la scomparsa di un grande uomo e di una immensa personalità della cultura internazionale": lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia dopo aver appreso la notizia della morte del poeta Andrea Zanzotto.

"Con Andrea Zanzotto - ha aggiunto Zaia - se ne va uno degli spiriti liberi del Veneto, un poeta che ha lasciato una impronta incancellabile, un veneto che fino all'ultimo ha scelto di vivere e arricchire con la propria umanità la nostra terra. A sua moglie e ai figli - ha concluso - il più vivo cordoglio mio personale, della Regione del Veneto e credo di tutti coloro che l'hanno conosciuto, stimato e amato".

Per il presidente del consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato,  Zanzotto è ed è stato un vanto per il Veneto; ha saputo coniugare l'universalità del linguaggio della poesia con le sue radici, con il paesaggio, con le nostre tradizioni, la nostra cultura e dialetto.

L'Associazione Parco Papadopoli e il Comitato per la salvaguardia del Monastero dei Santi Gervasio e Protasio partecipano al cordoglio per la morte del grande poeta pievigino Andrea Zanzotto. Zanzotto, strenuo difensore della natura e del paesaggio, non esitò neppure per un momento ad unirsi al coro di quanti chiesero a gran voce prima di salvaguardare l'area adiacente al Monastero di S. Giacomo, minacciata da un progetto di edificazione che avrebbe cancellato un polmone verde in un’area già molto trafficata, e l’inevitabile fine di un luogo eletto dalla comunità monastica come simbolo di devozione e di pace, poi di mantenere pubblico e fruibile a tutti, al riparo da ogni speculazione, il Parco Papadopoli.

In entrambi i casi la firma del Poeta fu tra le prime ad arrivare al Fondo per l'Ambiente Italiano per segnalare i due siti in pericolo come "Luoghi del cuore". Ed ora che il grande Poeta non c'è più, risuona ancora più forte il suo appello, lanciato per difendere il paesaggio del nostro territorio dall'avanzare della cementificazione: "dai campi di sterminio allo sterminio dei campi. Questo sta succedendo nel nostro territorio, sull’orlo del baratro anche per lo sviluppo edilizio" e più forte diventerà lo stimolo per tutti a portare avanti il suo impegno.

GALAN: "Il cittadino Andrea Zanzotto ha cessato di vivere. La sua poesia invece fa di Andrea Zanzotto un immortale". Questa la prima dichiarazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, dopo aver appreso della scomparsa del poeta di Pieve di Soligo.

SACCONI: "La scomparsa di Andrea Zanzotto sottrae alla cultura italiana una delle sue piu" fervide intelligenze e a coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo una presenza immanente". Così il ministro trevigiano Maurizo Sacconi "Di lui voglio - prosegue - soprattutto ricordare quel messaggio eterno per cui il futuro ha necessariamente un cuore antico. E rivolgo in particolare alla sua amata consorte un pensiero affettuoso".

SFORZA: La morte di Andrea Zanzotto ''ci lascia tutti sconvolti". Così il sindaco di Pieve di Soligo, Fabio Sforza. Il primo cittadino ha già convocato una giunta straordinaria per decretare il lutto cittadino e le iniziative pubbliche da promuovere. "Ero andato a trovarlo qualche giorno fa e lo avevo anche trovato bene - ha proseguito Sforza - ed oggi invece ci troviamo di fronte ad una perdita gravissima, per Pieve ma non soltanto. Con Zanzotto se n'é andato l'ultimo dei grandi del '900''.

MURARO: “POETA DELLA NOSTRA TERRA”. "Oggi abbiamo perso un pilastro della cultura e dell'identità veneta, abbiamo perso uno dei più grandi poeti del novecento, abbiamo perso un interprete autentico della cultura italiana e trevigiana – commenta Muraro – Il Veneto oggi non perde soltanto un grande artista, ma un ambasciatore nel mondo della propria cultura e tradizione. Politicamente abbiamo magari avuto idee differenti, ma una cosa ci ha sempre unito: un amore incondizionato per la nostra terra – chiude Muraro - Intendo esprimere a nome mio, della Provincia di Treviso e di tutte le Province Venete, il mio cordoglio, assieme alle sentite condoglianze alla famiglia"

MANIERO: "LA SUA LEZIONE VIVRA' IN ETERNO" La Città del Cima si unisce al mondo della cultura nell'esprimere il cordoglio profondo per la scomparsa del poeta Andrea Zanzotto. "La sua poetica e la sua testimonianza personale hanno portato all'attenzione di una comunità spesso distratta dal progresso il tema del paesaggio come questione centrale del nostro vivere - commenta il sindaco Alberto Maniero - lo abbiamo considerato un maestro in vita e ancor di più oggi rappresenta per noi e per le giovani generazioni un punto di riferimento a cui guardare per costruire la società di domani".

Nell'esprimere il più sentito cordoglio alla moglie e ai figli, il sindaco di Conegliano vuole esprimere un debito di riconoscenza nei confronti di un uomo che a Conegliano ha insegnato e a Conegliano ha dedicato una delle sue liriche. "Abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di un maestro della letteratura contemporanea, che ha parlato al mondo attraverso le cose, le persone, i luoghi che gli stavano intorno, come in "Colle di Giano" - conclude il sindaco Alberto Maniero - sono certo che mettendo insieme le forze del mondo della scuola e della cultura coneglianese sapremo valorizzare adeguatamente la sua figura ed il suo pensiero, perchè soprattutto qui, nel territorio in cui lui ha vissuto gran parte della sua vita e in cui ha sviluppato la sua poetica, la sua lezione possa vivere in eterno".

In una recente foto con la nostra direttrice Emanuela Da Ros e La moglie Marisa

 

 

 


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Carlo De Bastiani

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