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23 luglio 2024

Treviso

A Treviso una mozione anti-aborto, scoppia la polemica: “la nostra città come il medioevo"

Consiglieri del Pd e Movimento 5 stelle in rivolta

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - Una mozione anti-aborto presentata dal consigliere comunale di maggioranza Vittorio Zanini (lista Zaia-Gentilini) arriverà in commissione al sociale la prossima settimana.

Il testo della mozione in cui Zanini chiede alla giunta Conte di convocare un “tavolo permanente composto da enti e associazioni pro life, per sviluppare un progetto per prevenire i casi di interruzione volontaria di gravidanza”. Nella mozione Zanini, ex assessore Pdl, sottolinea che i “figli hanno diritto a padre maschio e madre femmina”, e ancora che “Manipolaizoni genetiche e utero in affitto sono da considerarsi strumento contro la natura umana”.

La mozione ha scatenato una reazione da parte di tutta l’opposizione, dal Pd al Movimento 5 Stelle. “Prima l’uscita dalla rete dei Comuni contro le discriminazioni sessuali e oggi ci dobbiamo occupare di una mozione regressiva e pericolosa, che non affronta seriamente un tema complesso come il diritto e la scelta sempre dolorosa all’aborto da parte della donna” – dichiara Stefano Pelloni, capogruppo del Pd a Treviso – “Ma pensa solo ad invitare associazioni estremiste anti abortiste in tavoli permanenti in Comune, in una provincia in cui il numero di ginecologi che si appellano all’obiezione di coscienza continua ad essere molto elevato, il 77,9% sul totale nel 2017, con i casi eclatanti dell’Ospedale di Treviso e di Castelfranco dove questa percentuale è rispettivamente dell’85,7% (18 su 21) e del 90% (9 su 10)”.

“Il sindaco e il consigliere Zanini hanno idea della condizione in cui si trova il Consultorio di Via Montello? Vogliono sostenere le politiche per le famiglie? Si occupino dei trecento operatori socio-sanitari che oggi mancano nei servizi per l’Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori”.

Dura anche la consigliera del Pd Michela Nieri: “La mozione presentata dal consigliere Zanin rappresenta in modo esemplare il momento buio che la politica nazionale, di cui quella locale è lo sbiadito specchio, sta attraversando”. “Le esternazioni in materia di famiglie, orientamenti sessuali, genitorialità e interruzione della gravidanza, paiono costituire un colpo di spugna sulla naturale evoluzione laica dello stato, simbolo della modernità dei tempi. Le parole del dottor Zanin, frutto di un’analisi dettata dall’istinto ma non dal buon senso, sono permeate da uno spirito integralista, anacronistico, incompatibile col tessuto sociale attuale, laddove convivono pacificamente, tutelate dall’ordinamento, nuclei familiari di diversa natura”. “Governare una città, significa rappresentare tutti i cittadini, di qualsiasi credo religione, razza, orientamento sessuale siano - conclude Nieri - Mi sembra, però, che questa amministrazione se ne sia dimenticata, cancellando i diritti dei cittadini o semplicemente fingendo che alcune realtà non esistano”.

Il consigliere Domenico Losappio (M5s): “È una mozione che contiene affermazioni che ci riportano alla peggiore età gentiliniana. Una mozione che tocca argomenti che poco hanno a che fare con le reali competenze di un Comune. Una mozione che va in contrasto con quelli che sono diritti delle persone. Una mozione che confonde piano religioso e piano civile”.

Intanto il sindaco Mario Conte tenta di abbassare i toni: “In maggioranza dobbiamo ancora esaminare il testo della mozione di Zanini - sottolinea - Valutermeo parola per parola e presenteremo una mozione che non ferisca nessuno”:

 


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