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26 gennaio 2025

Treviso

Tumori: fumo, alcol e sedentarietà i principali fattori di rischio

Altro fattore l'invecchiamento della popolazione secondo lo studio “Profilo di Salute” del dipartimento di prevenzione Usl9

| Isabella Loschi |

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Tumori: fumo, alcol e sedentarietà i principali fattori di rischio

TREVISO - Nel 2045, nell’azienda Usl 9 di Treviso gli anziani con più di 64 anni saranno il doppio dei ragazzi minori di 15 anni: 217 anziani ogni 100 ragazzi minori di 15 anni. Nel 2011, gli anziani over 64 che vivevano soli erano 19.000, 5mila in più di 10 anni prima. Questo è uno dei tanti dati del documento “Profilo di Salute” dell’azienda sanitaria trevigiana redatto dal rispettivo dipartimento di prevenzione e presentato dal direttore generale Francesco Benazzi insieme al direttore Sanitario Domenico Scibetta, al direttore della funzione territoriale Pier Paolo Faronato e a Mauro Ramigni del Dipartimento di Prevenzione.

Il compito di un “Profilo di Salute” è quello di fornire notizie sui determinanti di salute sia “distali” (di natura socio-economica e ambientale) che “prossimali” (i comportamenti individuali legati alla salute) oltre a descrivere le principali cause di morte e malattia, conseguenze dell’effetto combinato di questi determinanti e di fattori di natura genetica ben più difficilmente modificabili.

Per quanto riguarda i vizi più comuni come “fumo” e “alcol” tra gli utenti dell’Usl trevigiana sono in calo i fumatori, anche se si comincia a fumare sempre prima, la media è 14 anni e 10 sigarette al giorno. Mente due persone su 3 consumano alcol e circa un quinto di coloro che sono tra i 50 e i 69 anni ne fa un consumo elevato; in circa un terzo dei giovani tra i 20 e i 34 anni si registra però un consumo “Binge”, ovvero l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo breve.

Per quanto riguarda l’attività fisica e le malattie legate all’obesità, invece, il 44% dei trevigiani dichiara di fare buona attività fisica ma più del 27% si dichiara sedentario. Le cardiopatie ischemiche continuano ad essere la prima causa di morte ma la demenza e l’Alzheimer sono cresciute più del doppio rispetto a 10 anni fa. Tra i decessi precoci per tumore collegati a fattori di rischio, 1 su 2 sono attribuibili al fumo, 1 su 5 al sovrappeso.

Sul fronte ricoveri nel 2015 sono state 7655 le persone ricoverate per malattie cardiovascolari, è previsto che nel 2015 saranno 9179. Mentre la spesa farmaceutica totale per i medicinali  è di 88.153.346 annui con un 45% che riguarda gli ultrasettantenni. Più che dimezzate le morti per incidente stradale dalle 139 del 2001 alle 57 del 2015 e gli incidenti sul lavoro calati del 33% dal 2008 al 2013.

“La disponibilità di queste informazioni - spiega il direttore generale Benazzi – da un supporto fondamentale a noi addetti ai lavori e a tutta la comunità nel definire le priorità, assumere decisioni, pianificare e realizzare le strategie che consentano di raggiungere un migliore livello di salute. La classica definizione dell’OMS che descrive la salute come stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia, infatti, anche se accusata di essere utopistica, rimane il punto di riferimento verso cui orientare gli sforzi di una comunità che promuove la salute e che quindi vuole intervenire sui suoi determinanti”.

“Il risultato finale di questo processo – prosegue - dovrebbe essere la stesura di un Piano per la Salute della comunità che veda impegnata l’intera società in un’azione di promozione della salute. Un profilo di salute redatto all’interno di un’azienda sanitaria locale, però, diventa necessariamente anche un punto d’appoggio per lo sviluppo della programmazione aziendale. Grazie ad esso potrà essere elaborata una visione comune degli obiettivi da raggiungere; punto d’arrivo (ma anche di partenza) per un processo di pianificazione e di azione che identifichi le strategie a breve e medio termine, le azioni mirate, gli eventuali nuovi modelli organizzativi”.

 



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Isabella Loschi

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