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21 maggio 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

UCCIDE LA MOGLIE E POI SI SPARA

Lei voleva lasciarlo ma lui non accettava l'idea della separazione

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

  Miane - Ha ucciso la moglie che voleva lasciarlo poi, con la stessa pistola, ha tentato di togliersi la vita sparandosi un colpo in volto. Francesco Rizzi (in foto), 61 anni, rappresentante di commercio in pensione, è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Treviso. La vittima è Laura Leduc (in foto), 50 anni, la donna di origini francesi che aveva sposato dieci anni fa dopo essere rimasto vedovo.

A scoprire i corpi dei due coniugi nella camera da letto della loro abitazione di via IV Novembre 60, il figlio Ronnie, 27 anni e la figlia Gloria 38 anni, allertati dai vicini preoccupati per le imposte chiuse e l'abbaiare del pastore tedesco della coppia. Laura Leduc era riversa a terra freddata da numerosi colpi di pistola e morta da molte ore. Francesco Rizzi era a letto, in gravissime condizioni, con il volto devastato da un colpo di pistola. L'uomo è stato subito trasferito al Ca' Foncello di Treviso dove è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico finito nel cuore della notte. Le sue condizioni sono disperate.

I Carabinieri mentre eseguono le rilevazioni nella villetta

Un delitto passionale sul quale sembrerebbero rimanere pochi dubbi. Il pubblico ministero Claudio Pinto, titolare dell'indagine, è rimasto nella villetta fino a tarda sera, insieme agli uomini della scientifica e ai due medici legali arrivati da Padova. Accurati rilievi nella stanza del delitto ma anche nel resto dell'abitazione, per ricostruire quanto accaduto. "Le indagini sono in corso - ha dichiarato il magistrato -, al momento l'ipotesi più accreditata è che si tratti di un omicidio e tentato suicidio, e cioè che l'uomo abbia sparato alla moglie e poi abbia rivolto l'arma a se". L'arma è una pistola, regolarmente detenuta che Rizzi aveva ricevuto in eredità dal padre Pietro, ex  guardia giurata.

A scatenare la furia omicida e il tentato suicidio pare sia stata l'imminente separazione che la moglie gli aveva preannunciato: "Probabilmente - ha spiegato il Capitano dei Carabinieri di Vittorio Veneto Giancarlo Carraro -, la causa dell'omicidio è stata la decisione della moglie di andarsene. Una separazione che l'uomo non riusciva ad accettare".

I figli dei Francesco Rizzi provati dal dolore

Se sul movente sembrano non esserci molti dubbi, ancora tutta da chiarire è l'esatta dinamica del raptus omicida. Dopo il primo esame del cadavere effettuato sul posto, il medico legale ha stabilito l'ora della morte tra le 18 e le 36 ore precedenti, quindi tra lunedì pomeriggio e la notte di domenica. I vicini dicono di non averli più visti proprio dal tardo pomeriggio di domenica, quando la coppia è rientrata dall'Alpago dove si era recata a festeggiare la prima comunione della nipotina, figlia di Gloria. Dopo aver ucciso la compagna, Rizzi l'ha probabilmente vegliata per ore prima di fare fuoco per togliersi la vita.

La casa in cui ieri sera si è consumato il tragico fatto

Un delitto che sconvolge la comunità di Miane e il piccolo borgo, un ammasso di rustici ristrutturati e villini dove sono tutti parenti o quasi. Nessuno tra i vicini e i familiari sapeva dei problemi coniugali della coppia. Tutt'altro, tutti li descrivono come una coppia affiatata: "Lui era innamoratissimo - racconta la cugina Marcella -, ripeteva spesso che sposando Laura aveva vinto un terno al lotto". Una coppia serena solo all'apparenza, dentro le pareti della villetta a due piani di via IV Novembre, i rapporti tra Laura e Francesco erano invece tutt'altro che sereni. Forse anche a causa del carattere di lui, a volte irascibile, e lei aveva deciso di andarsene, di lasciarlo e cominciare una nuova vita.

Una decisione inaccettabile per Francesco, che ha deciso di compiere il gesto estremo pensando di rimanere con Laura per sempre.

Milvana Citter

 

LAURA VITTIMA DEL TROPPO AMORE DI FRANCESCO

L'intera comunità di Miane sconvolta dall'omicidio e tentato suidicio

Miane - "E' impossibile, Francesco adorava Laura. Era innamoratissimo di lei. Diceva sempre, soprattutto negli ultimi tempi, che sposandola aveva vinto un terno al lotto". A parlare è Marcella Rizzi, la cugina di Francesco il 61enne che ha ucciso la moglie Laura Leduc, 50 anni, e poi si è sparato un colpo di pistola al volto.

La notizia dell'omicidio e tentato suicidio di via IV Novembre, ha fatto in fretta il giro di Miane e i parenti, gli amici, i conoscenti sono arrivati di corsa nel piccolo borgo arrampicato sulla collina alle spalle del centro del paese. Tutti increduli che Francesco, un uomo descritto come un po' irascibile ma fondamentalmente buono, avesse potuto fare del male alla donna che amava e a se stesso.

A dare l'allarme per quelle imposte chiuse e l'assenza della coppia, è stato Ettore Rizzi, cugino di secondo grado di Francesco e vicino di casa. "Ho visto Francesco per l'ultima volta domenica sera, era sul terrazzino che fumava come al solito. Poi più niente. Lunedì le imposte chiuse, nessuna traccia di lui o di Laura e Kelly, il loro pastore tedesco, che continuava ad abbaiare ed ululare. Quando andavano via mi chiedevano sempre di dar da magiare al cane. Questa volta non mi hanno detto niente e allora ho capito che qualcosa non andava e ho avvertito i figli. Quando sono arrivati, hanno sfondato la porta e così hanno scoperto la tragedia. Una cosa terribile, che non avrei mai immaginato". Adesso Kelly e la gatta Attila sono a casa di Ettore, Kelly ogni tanto ulula guardando verso il villino dove crede si trovino i suoi padroni.

Lui rimasto vedevo in giovane età, con due figli piccolissimi, aveva incontrato lei di dieci anni più giovane. Si erano conosciuti a Follina dove Laura, nata a Parigi da padre francese e madre italiana, era venuta a trovare i parenti e si era fermata per lavorare. Un anno di frequentazione e, nel 1998 la decisione di sposarsi. Un rapporto sereno, accettato dai figli di lui Ronnie e Gloria che vivono entrambi a Tambre.

Una coppia normale che, da circa 3 anni da quando Francesco aveva lasciato il suo lavoro di rappresentante per andare in pensione, trascorreva sei mesi a Miane e sei mesi in Francia dai genitori di lei. Una permanenza che negli ultimi tempi si era fatta più assidua a causa delle difficili condizioni di salute della madre di Laura. Dovevano partire a breve, anche se avevano rinviato il viaggio: "Francesco mi aveva detto - spiega Ettore Rizzi -, che sarebbero partiti più avanti perché lui si era appena sottoposto ad un intervento chirurgico alle gambe e voleva riprendersi completamente. Lei però mi aveva detto che non sarebbero andati in Francia, perché non si sentiva bene in questo periodo".

Due motivazioni diverse che forse, col senno di poi, possono essere lette proprio come il segno dello screzio tra i coniugi.

Milvana Citter

 

 

 

 


| modificato il:

Milvana Citter

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