UCCIDE LA MOGLIE E POI SI SPARA
Lei voleva lasciarlo ma lui non accettava l'idea della separazione
| Milvana Citter |
Miane - Ha ucciso la moglie che voleva lasciarlo poi, con la stessa pistola, ha tentato di togliersi la vita sparandosi un colpo in volto. Francesco Rizzi (in foto), 61 anni, rappresentante di commercio in pensione, è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Treviso. La vittima è Laura Leduc (in foto), 50 anni, la donna di origini francesi che aveva sposato dieci anni fa dopo essere rimasto vedovo.
A scoprire i corpi dei due coniugi nella camera da letto della loro abitazione di via IV Novembre 60, il figlio Ronnie, 27 anni e la figlia Gloria 38 anni, allertati dai vicini preoccupati per le imposte chiuse e l'abbaiare del pastore tedesco della coppia. Laura Leduc era riversa a terra freddata da numerosi colpi di pistola e morta da molte ore. Francesco Rizzi era a letto, in gravissime condizioni, con il volto devastato da un colpo di pistola. L'uomo è stato subito trasferito al Ca' Foncello di Treviso dove è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico finito nel cuore della notte. Le sue condizioni sono disperate.
I Carabinieri mentre eseguono le rilevazioni nella villetta
Un delitto passionale sul quale sembrerebbero rimanere pochi dubbi. Il pubblico ministero Claudio Pinto, titolare dell'indagine, è rimasto nella villetta fino a tarda sera, insieme agli uomini della scientifica e ai due medici legali arrivati da Padova. Accurati rilievi nella stanza del delitto ma anche nel resto dell'abitazione, per ricostruire quanto accaduto. "Le indagini sono in corso - ha dichiarato il magistrato -, al momento l'ipotesi più accreditata è che si tratti di un omicidio e tentato suicidio, e cioè che l'uomo abbia sparato alla moglie e poi abbia rivolto l'arma a se". L'arma è una pistola, regolarmente detenuta che Rizzi aveva ricevuto in eredità dal padre Pietro, ex guardia giurata.
A scatenare la furia omicida e il tentato suicidio pare sia stata l'imminente separazione che la moglie gli aveva preannunciato: "Probabilmente - ha spiegato il Capitano dei Carabinieri di Vittorio Veneto Giancarlo Carraro -, la causa dell'omicidio è stata la decisione della moglie di andarsene. Una separazione che l'uomo non riusciva ad accettare".
I figli dei Francesco Rizzi provati dal dolore
Se sul movente sembrano non esserci molti dubbi, ancora tutta da chiarire è l'esatta dinamica del raptus omicida. Dopo il primo esame del cadavere effettuato sul posto, il medico legale ha stabilito l'ora della morte tra le 18 e le 36 ore precedenti, quindi tra lunedì pomeriggio e la notte di domenica. I vicini dicono di non averli più visti proprio dal tardo pomeriggio di domenica, quando la coppia è rientrata dall'Alpago dove si era recata a festeggiare la prima comunione della nipotina, figlia di Gloria. Dopo aver ucciso la compagna, Rizzi l'ha probabilmente vegliata per ore prima di fare fuoco per togliersi la vita.
La casa in cui ieri sera si è consumato il tragico fatto
Un delitto che sconvolge la comunità di Miane e il piccolo borgo, un ammasso di rustici ristrutturati e villini dove sono tutti parenti o quasi. Nessuno tra i vicini e i familiari sapeva dei problemi coniugali della coppia. Tutt'altro, tutti li descrivono come una coppia affiatata: "Lui era innamoratissimo - racconta la cugina Marcella -, ripeteva spesso che sposando Laura aveva vinto un terno al lotto". Una coppia serena solo all'apparenza, dentro le pareti della villetta a due piani di via IV Novembre, i rapporti tra Laura e Francesco erano invece tutt'altro che sereni. Forse anche a causa del carattere di lui, a volte irascibile, e lei aveva deciso di andarsene, di lasciarlo e cominciare una nuova vita.
Una decisione inaccettabile per Francesco, che ha deciso di compiere il gesto estremo pensando di rimanere con Laura per sempre.
Milvana Citter
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