CAERANO SAN MARCO – Il fumo l’avevano nascosto sotto lo zoccolo della cucina di un appartamento in cui di fatto non viveva nessuno, ma che era utilizzato solo come base operativa per lo spaccio. I carabinieri hanno trovato lo stupefacente in seguito ad una perquisizione dopo che dei residenti avevano segnalato uno strano andirivieni.

L’appartamento si trova in via Dei Fanti a Caerano San Marco. I militari ci sono entrati dopo aver messo sotto controllo la palazzina e vedendo entrarci un magrebino sospettato di spaccio. Hanno fatto irruzione subito dopo che c’era entrato, trovandoci anche due complici. Hanno richiesto di consegnare droga, qualora ne avessero avuta, ed uno dei tre ha consegnato un involucro con qualche grammo di hashish.

Poca roba, tant’è che la perquisizione è proseguita in maniera molto approfondita, tanto da far spuntare, da sotto la cucina, un chilo e mezzo di hashish suddiviso in 51 ovuli da 10 grammi e panetti di vario misure.

Lo stupefacente trovato ha fatto scattare immediatamente l’arresto dei tre magrebini presenti, due marocchini di 46 e 29 anni ed un tunisino di 44 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine. Stando ai riscontri effettuati finora dai carabinieri, queste persone sarebbero dei trafficanti di medio profilo, che si sarebbero occupati di vendere droga a spacciatori locali che poi l’avrebbero rivenduta a giovani clienti della zona di Montebelluna e Caerano.

Gli scambi avvenivano anche nell’area fuori dalla palazzina in cui si trova l’appartamento, i carabinieri, vista la pioggia dei giorni scorsi, hanno ritenuto probabile che la vendita di stupefacente si fosse concentrata all’interno dello stesso appartamento ed in effetti hanno avuto dei riscontri positivi in questo senso.

Ora sono in corso accertamenti anche sul proprietario dell’appartamento, resosi irreperibile: da chiarire se fosse a conoscenza dell’attività dei tre magrebini e se possa essere ritenuto a sua volta responsabile di spaccio.

(Nelle foto la conferenza stampa al Comando provinciale di Treviso in cui i carabinieri di Montebelluna hanno illustrato l'operazione)