Unioni civili: approvato il registro
Passa in consiglio il documento che consente a tutte le coppie omo e etero di sancire l'unione
| Isabella Loschi |
TREVISO – Treviso ha il suo registro delle unioni civili. Un argomento scottante che ha scaldato gli animi a palazzo dei Trecento, ma che ha ottenuto il via libera dalla maggioranza: solo il consigliere Fabio Pezzato (PerTreviso), si è astenuto dalla votazione: «Questo consesso non è idoneo a legiferare su normative che non gli competono. Meglio impegnarci per dare risposte concrete ai cittadini, non a creare documenti che non hanno alcun effetto pratico».
Stroncato invece, dalla minoranza, unico favorevole Alessandro Gnocchi (Gruppo Misto). «In questo modo –accusa Andrea De Checchi (Nuovo Centro destra)- obbligate due omosessuali, per avere diritti, a dichiarare la propria omosessualità per dimostrare il vincolo affettivo. Se non volessero renderlo pubblico non avrebbero diritti».
Il registro, oggi adottato da 160 Comuni italiani, consente a tutte le coppie unite da vincolo affettivo da almeno due anni, maggiorenni e residenti nel comune di Treviso, senza distinzioni fra unioni di fatto etero o omosessuali, di sancire presso gli uffici comunali l’unione civile. Tra i punti contenuti nel documento anche l’assistenza morale e materiale del convivente sia dal punto di vista sanitario che carcerario; diritti e doveri anche per quanto riguarda gli aspetti su welfare, scuola, servizi sociali, politiche per giovani, diritti e partecipazione e trasporti.
Di fatto, però, il discusso documento ha più una rilevanza amministrativa che veri diritti per le coppie, come sottolinea il sindaco Giovanni Manildo: «Il regolamento è una questione di civiltà giuridica. Non si conferisce alcun nuovo diritto, dal momento che questo non rientra nelle competenze dell’ente locale, ma soltanto viene rafforzata la tutela dei diritti già esistenti». «La volontà di tutelare le minoranza – aggiunge - in questo caso le coppie di fatto, non esclude che per noi la famiglia è e rimane la cellula fondamentale su cui si basa la società. Tutelare una categoria non significa andare a discapito di altre. Abbiamo sostenuto la famiglia e stiamo lavorando, con provvedimenti concreti, per la sua tutela».
Esprimono soddisfazione il Coordinamento LGBT Treviso e il Circolo Arcilesbica di Treviso. «L’amministrazione compie un’altra azione importante nella lotta alle discriminazioni per le cittadine ed i cittadini omosessuali». « Grazie all’iscrizione alla Rete Ready e all’istituzione del Registro delle Unioni Civili, gli amministratori del capoluogo stanno promuovendo il progresso civile e sociale offrendo ai trevigiani strumenti di diritto e politiche antidiscriminatorie che cancelleranno l’onda di città intollerante che da anni il capoluogo si porta dietro».