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03 dicembre 2024

Vittorio Veneto

"Vigneti in zone sensibili solo con l'ok del Comune". Ma per l'asilo di San Giacomo è troppo tardi

La modifica del regolamento approvata ieri: "soluzione all’italiana”

| Claudia Borsoi |

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Consiglio comunale

VITTORIO VENETO - Se si vorrà impiantare un vigneto o un arboreto in un terreno catalogato urbanisticamente come “zona F”, prima si dovrà siglare una convenzione con il Comune.

Approvata dal consiglio comunale di ieri sera, mercoledì, l’integrazione al piano intercomunale di polizia rurale. Il sindaco Roberto Tonon ha proposto la modifica dell’articolo 2C del regolamento, introducendo un comma che fa seguito a quanto la giunta aveva deliberato con proprio atto il 10 gennaio e a quanto poi condiviso, lunedì 25 febbraio, nel corso del tavolo tecnico indetto per l’impianto del vigneto vicino all’asilo di San Giacomo, a cui hanno partecipato, oltre al Comune, Istituto Cesana Malanotti, Regione Veneto, Arpav e Ulss 2.

Il punto ieri sera è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza, oltre che dei consiglieri Matteo Saracino (Partecipare) e Adriano Botteon (gruppo misto), mentre gli esponenti di Lega, lista Da Re e Forza Italia sono usciti dall’aula, non prima di motivare la loro decisione.

La discussione del punto ha animato l’aula per un’ora e mezza. Prima c’era stata anche una domanda di attualità sul vigneto di via San Fermo presentata dal consigliere Bruno Fasan (Lega), che ha lamentato come fino ad oggi giunta e maggioranza non si siano mai posti il problema di vigneti vicini a luoghi sensibili, nemmeno pochi mesi fa quando il regolamento venne portato in consiglio. E poi ha detto che spetterebbe al consiglio decidere per la permuta con parte dell’aviocampo, terreno che non è del Comune. Tonon, replicando, ha spiegato che il Comune si è attivato con Demanio e Ministero della Difesa per avere quel terreno, sebbene ad oggi il protocollo d’intesa per le aree ex militari sia sospeso in attesa degli esiti delle caratterizzazioni ambientali.

Il tema è poi entrato nel vivo con la modifica del regolamento. In aula una delegazione di genitori dei bimbi iscritti all’asilo ha seguito con attenzione il dibattito. Premettendo la grande attenzione suscitata da questo nuovo vigneto, Tonon ha dettagliato la proposta di modifica: impianto di vigneti e arboreti in zone F solo previa convenzione tra Comune e privato. E parte del terreno di via San Fermo, quello a ridosso dell’asilo, è in zona F. “Obiettivo – ha detto il sindaco – è una maggiore tutela per i siti sensibili”.

Le minoranze hanno evidenziato come questa modifica arrivi quando ormai il vigneto in via San Fermo è stato impiantato. Martedì è stata notificata all’azienda agricola uno stop ai lavori, ma gli operai hanno proseguito, tanto che nel pomeriggio la posa delle barbatelle era finita. “Il Comune – ha detto il sindaco – prenderà dei provvedimenti per il mancato rispetto dell’ordinanza”. Le minoranze hanno poi chiesto se l’atto potrà avere valore retroattivo. “Se andiamo in causa, lo deciderà il giudice” ha replicato Tonon. Il dubbio di Gianluca Posocco (lista Da Re) è che se avrà valore retroattivo, questo possa interessare non solo il vigneto in zona F di via San Fermo, ma tutti gli impianti in zona F presenti in città.

Posocco ha proposto il rinvio del punto, lasciando del tempo, 15 giorni, per un dialogo tra genitori e proprietà dell’area. Proposta che a maggioranza è stata bocciata. “Il vigneto viene utilizzato come scontro politico e non vorrei venga utilizzato a puro scopo elettorale – ha poi osservato -: se voti a favore sei con i genitori, se voti contro sei con i produttori. I genitori sono giustamente preoccupati e dall’altro il proprietario ha impiantato un vigneto perché le regole attuali glielo hanno permesso. E se il terreno era all’asta da tempo, il Cesana avrebbe potuto acquistarlo e non stracciarsi ora le vesti e proporre di farne un parco. Se votiamo questa delibera non cambia nulla, si andrà solo allo scontro. E nel frattempo il vigneto rimarrà lì”.

Adriano Botteon l’ha definita “una soluzione all’italiana”, mentre Matteo Saracino ha detto con sarcasmo: “In cinque anni mai visto un così grande attivismo di giunta e maggioranza, complimenti. Che efficacia può avere questa delibera visto che i lavori sono fatti?” “Sì, può essere una risposta tampone, ma è una risposta” ha affermato Marco Dus, capogruppo Pd. Per Gianantonio Da Re (Lega) quella modifica al regolamento si prefigura come una variante urbanistica, ma per la maggioranza non è così. E poi Da Re ha lamentato come la questione, affrontata dalla giunta il 10 gennaio, sia approdata in aula sono ieri sera.

 



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