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02 dicembre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, si frattura il viso per un “arredo” urbano. Il sindaco non risponde

Disavventura in piazza Vecellio a Serravalle per un’insegnante. Che non chiede i danni. Ma almeno delle scuse

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Vittorio Veneto, si frattura il viso per un “arredo” urbano. Il sindaco non risponde

VITTORIO VENETO - Cade sui punti-luce rasoterra sistemati a Serravalle, in piazzetta Tiziano Vecellio. Si frattura il naso, lo zigomo e parte della bocca.

 

Dopo qualche giorno, uscita dall’ospedale dove è stata ricoverata d’urgenza, presenta denuncia alla Polizia locale, interessa della questione l’Ufficio tecnico del Comune, e scrive al sindaco Tonon.

 

Aspettando - inutilmente - una risposta. La disavventura (e l’amarezza per l’epilogo della vicenda) ha avuto come protagonista Lucia Boccato, un’insegnante dell’Alberghiero “Beltrame” di Vittorio Veneto.

 

Ancora provata per una caduta che le è costata un ricovero ospedaliero e che l’ha traumatizzata non solo nel fisico, la professoressa Boccato racconta.

 

 

“Stavo camminando in piazzetta Tiziano Vecellio, quando sono inciampata. Su uno di quei punti-luce sistemati sulla pavimentazione che però aggettano di qualche centimetro rispetto alla superficie. La caduta mi ha procurato diverse gravi fratture al viso, tanto che - subito dopo l’incidente - ho dovuto essere soccorsa con un’autoambulanza, provvidenzialmente fatta intervenire da chi ha assistito all’accaduto.

 

Solo dopo essermi parzialmente ripresa, ho provveduto a portare le mie rimostranze in comune. Ho presentato denuncia alla polizia locale e mi sono recata presso l’ufficio competente per segnalare la pericolosità di quelle lampade rasoterra.”

 

Lucia Boccato, a quanto afferma l’interessata, si è sentita rispondere dall’Ufficio tecnico che il Comune di Vittorio non è responsabile per quelle lampade che sono state posizionate in quel sito dalla Sovrintendenza. Ha quindi scritto al sindaco Tonon.

 

“Mi aspettavo - aggiunge Lucia Boccato - almeno una risposta. Delle scuse formali. Io non chiedo al comune un risarcimento. La mia professione di insegnante mi dà di che vivere. Ma credo sia mio dovere - e non solo perché l’ho sperimentato così infelicemente sulla mia pelle - far capire che lì, in piazzetta Vecellio, qualcosa non va. Quei punti luce sono pericolosi, tanto che alcune delle persone che mi hanno soccorso hanno confermato che non sono stata l’unica a inciampare e cadere.

 

L’amarezza che provo riguarda anche l’indifferenza del sindaco. Sarà tanto occupato, ma avrà una segretaria che gli sbriga la corrispondenza, no?” Già in passato, oltre ai famigerati svejabauchi (il neologismo è del poeta Carlo Piasentin), le lampade di piazzetta Vecellio sono state oggetto di critiche da parte dei serravallesi.

 

Ma nonostante i reclami, dovuti agli incidenti, nessuno è intervenuto. La voce, turbata, di Lucia Boccato vuole essere un invito all’amministrazione a vagliare la pericolosità di un “arredo urbano” che ha già arrecato seri danni. E che deve essere rivisto con urgenza per evitarne altri.

 


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