“Medici e infermieri non protetti a sufficienza”
Il dottor Claudio Beltramello, lamenta protocolli troppo blandi da parte di chi ha sottovalutato il virus
CASTELFRANCO – L’Italia sta facendo tanto rispetto ad altri paesi, per contrastare la pandemia da Coronavirus, lo ha riconosciuto la stessa Organizzazione Mondiale per la Sanità, encomiando il nostro stato e biasimando il resto delle nazioni negligenti ma è abbastanza? Il dottor Claudio Beltramello è persuaso che si dovesse fare di più e lo dice senza mezzi termini in un articolo pubblicato dal periodico “Salute internazionale”.
Va detto che Beltramello, noto anche per il suo impegno politico come consigliere di minoranza a Castelfranco Veneto, ha un’esperienza sul campo molto importante, avendo lavorato per diversi anni in Africa, affrontando anche epidemia molto gravi: quindi la sua analisi gli viene da una competenza superiore su emergenze di questa natura. “Di fronte a moltissimi operatori sanitari infettati in Italia (ed alcuni morti) – afferma il dottor Beltramello -, si impone una riflessione seria sul fatto che ci sia qualcosa che non va nella protezione del personale”.
In effetti, i sanitari infettati sono molti e questo apre qualche incognita sull’eventualità che il virus sia stato sottovalutato tant’è che Beltramello attribuisce i contagi tra i sanitari a due motivi: “Il primo legato al fatto che non c’è stata alcuna seria preparazione per l’eventuale arrivo dell’epidemia da COVID-19 in Italia. Per qualche ragione, forse inconscia, si riteneva che da noi non si sarebbe mai diffuso come in Cina. Pertanto, niente protocolli già scritti, simulazioni, catene di comando predefinite, modalità di comunicazione interne e verso la popolazione preimpostate”.
Ed ecco la seconda ragione esposta dal dottor Beltramello: “Da ultimo, ma non ultimo, niente Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), in particolare mascherine (da quelle chirurgiche alle FFP2 e FFP3). Non avevamo fatto alcuna scorta e quando dopo qualche giorno dall’inizio dell’epidemia si sono iniziati a fare gli ordini, erano esaurite ovunque nel mondo”. A tal proposito va segnalato che solo due giorni fa abbiamo pubblicato la lettera del presidente della Federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri del Veneto, il dottor Francesco Noce, all’assessore regionale alla sanità Manuela Lazzarin.
Nella missiva Noce chiedeva a gran voce l’interruzione di tutte le visite di controllo negli ospedali per evitare la calche nella sale d’attesa e infatti da ieri tutto è stato bloccato ma scriveva anche: “Si ritiene inoltre indispensabile ogni ulteriore sforzo da parte di codesta Regione affinché i medici e gli odontoiatri impegnati ad ogni livello nell’attuale emergenza, vengano dotati dei dispositivi di protezione individuale (DIP) in modo adeguato a fronte dei possibili rischi di contagio personale o di contagio dei propri pazienti”.
Quindi la tesi di Beltramello trova totale conferma. Certo tanto è stato fatto ma serve fare di più e subito. Tutto ciò in un paese elogiato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, figuriamoci cosa sta accadendo nelle altre nazioni dove fino a pochi giorni fa vi erano addirittura presidenti negazionisti e pertanto il virus si è oramai diffuso in maniera esponenziale.