“Mense affollate e distanze di sicurezza inesistenti, anche i lavoratori sono cittadini da tutelare"
La denuncia di Nicola Atalmi della Cgil di Treviso
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Stiamo tempestando i cittadini di messaggi che invitano a stare in casa a rispettare le norme di prevenzione sui contatti interpersonali, sull’igiene e sulle distanze di sicurezza previsti dal decreto del Governo. Ma tutti i giorni lavoratrici e lavoratori della Marca si recano sul posto di lavoro dove queste norme di prevenzione non vengono rispettate”. Esprime così la sua denuncia Nicola Atalmi, responsabile per la Sicurezza e la Salute della Cgil di Treviso.
“Mense affollate come la movida del sabato sera, spogliatoi dove le distanze di sicurezza non esistono – presenta la situazione nelle aziende della Marca Nicola Atalmi –. Una campagna martellante sullo #stateacasa mentre lavoratrici e lavoratori devono continuare a svolgere sostanzialmente come prima le proprie mansioni, senza concrete forme di tutela per la loro salute”.
“Registriamo, infatti, ogni giorno segnalazioni di lavoratori ai quali vengono rifiutate le ferie, i congedi parentali e il telelavoro e sono costretti a operare in condizioni che non garantiscono la prevenzione dal contagio. I controlli allora – afferma a chiare lettere Atalmi – siano rivolti anche ai luoghi di lavoro come sulle strade e nelle nostre città”.
“Le lavoratrici e lavoratori trevigiani, che quanto tornano a casa hanno famiglie, bambini e anziani si rivolgano alla Cgil se non ritengono tutelate le condizioni minime di salute e sicurezza”.