“Rischiamo di perdere il reparto di Chirurgia dell’ospedale di Castelfranco”
L’allerta sulla possibile eventualità viene dal gruppo di minoranza del Pd, in consiglio comunale
CASTELFRANCO – Nuovo allarme sui servizi sanitari erogati dal nosocomio cittadino. Ora dopo anni di battaglie per la chiusura di reparti e la diminuzione di posti letto arriva un nuovo possibile taglio di cui ne parla in maniera dettagliata il dottor Claudio Beltramello, consigliere comunale Pd a Castelfranco Veneto nonché esperto di sanità a fronte della sua professione e del suo importante curriculum lavorativo. Il dottor Beltramello senza mezzi termini parla di “allarme rosso per il reparto di chirurgia dell’ospedale di Castelfranco” ma ecco cosa spiega.
“Siamo preoccupati ed arrabbiati – afferma il dottor Beltramello - perché come avevamo previsto il reparto di Chirurgia generale del nostro ospedale rischia la definitiva chiusura. Ricordiamo che i 15 posti letto di quel reparto (più i 5 di chirurgia vascolare) non erano previsti nella prima bozza delle schede ospedaliere e sono stati reinseriti solo dopo le battaglie di tutti i gruppi di minoranza del Consiglio comunale di Castelfranco. Tuttavia la Lega regionale li ha previsti come posti letto transitori con verifica di utilizzo entro la fine del 2020 (unico caso in Veneto!)”.
Il consigliere d’opposizione, precisa a nome del gruppo di cui fa parte che in questo momento a Castelfranco non vengono garantite sedute operatorie per la Chirurgia Generale dell’ULSS, e invece l’attività chirurgica dello IOV va avanti normalmente: “Pertanto tale blocco non è “colpa del COVID” anche perché a Castelfranco la terapia intensiva è sempre stata per i pazienti non-COVID quindi gli anestesisti del nostro presidio non sono stati interamente dedicati ai pazienti COVID come accaduto in altri ospedali”.
“Tale diminuzione di attività è principalmente dovuta alla drastica riduzione del numero di anestesisti a Castelfranco – prosegue - (erano 19 due anni fa ed ora sono rimasti in 8 più due pensionati rientrati) che non riescono dunque a garantire sedute operatorie per tutti e danno priorità assoluta ai reparti chirurgici dello IOV dal momento che il servizio di Anestesia e rianimazione è ora dello IOV (è stato uno dei primi servizi ceduti dall’ULSS allo IOV appunto).
Alla chirurgia della parte generalista dell’ospedale sono lasciate, eventualmente, le briciole. Da notare che nel 2018 e 2019 vi sono stati due concorsi per Anestesisti che sono andati praticamente deserti o poco più a dimostrazione che, almeno per ora, tutta questa attrattività di professionisti lo IOV a Castelfranco ancora non ce l’ha”. Il dottor Beltramello quindi precisa che i sette Chirurghi generali attualmente assegnati a Castelfranco (con Primario di Montebelluna a scavalco) sono dunque impossibilitati a dare risposte ai bisogni dei cittadini della Castellana, intanto da mesi le liste di attesa si vanno allungano ulteriormente.
“Questo fatto della chirurgia generale si aggiunge ai numerosi problemi legati alla mancanza di un completo supporto da parte dei reparti IOV al Pronto Soccorso per le patologie non oncologiche. I professionisti dello IOV garantiscono le consulenze al Pronto Soccorso ma poi rifiutano molti ricoveri se i pazienti non hanno problemi di tumore (anche questo lo avevamo sempre detto che sarebbe accaduto). Inoltre non vengono garantiti tutti i servizi necessari h24 come ad esempio le urgenze endoscopiche da parte della gastroenterologia – incalza Beltramello -. Servizio chiuso nel week end e dopo le 18. Per intendersi se in PS a Castelfranco durante la notte arriva un paziente con emorragia gastrica che necessita di una gastroscopia urgente, il medico di guardia deve allertare Treviso, recuperare un’ambulanza e accompagnarlo a Treviso... Prima della cessione allo IOV, la Gastroenterologia che era dell’ULSS assicurava un servizio di pronta disponibilità h 24 e 7 giorni su 7”.
Sebastiano Sartoretto, candidato sindaco della coalizione Castelfranco Merita conclude: “Il disegno è chiaro: dal momento che questo reparto di Chirurgia la Regione non lo voleva e lo ha reinserito mettendo la clausola della verifica, ora lo si sta facendo morire per asfissia per dire che non serve e procedere alla chiusura magari dando la spiegazione: ‘Vedete quanti pochi interventi fanno, non ha senso tenerlo aperto’. Peccato che i pochi interventi dipendono dal non garantire sedute operatorie non dalla mancanza di bisogni di interventi chirurgici dei cittadini. Questi fatti semplicemente confermano quanto abbiamo sempre affermato ovvero che la Lega regionale ha usato e sta usando la scusa dell’arrivo dello IOV per smantellare la parte generalista del nostro ospedale quando invece possono convivere entrambi visti gli ampi spazi garantiti dalla nostra struttura. E questo con la benedizione del Sindaco Marcon e del Consigliere regionale Gerolimetto che devono iniziare a rendere conto alla popolazione di aver favorito queste scelte scellerate”.