NERVESA DELLA BATTAGLIA – Da tempo in centro a Nervesa della Battaglia c’è la vetrina, di un’azienda locale, che espone materiale di vario genere riconducibile al fascismo: dalle bottiglie di vino con l’effige del duce a manifesti e articoli di giornale legati al ventennio. Inevitabilmente in paese la questione suscita un notevole disagio fino a sfociare apertamente nella disapprovazione. Un biasimo che nell’ottobre dello scorso anno era sfociato nell’affissione, nottetempo da parte di ignoti, di diversi volantini sulla vetrina, con scritte di contestazione. Un’iniziativa tutt’altro che casuale dato che pochi giorni prima era stato celebrato l’anniversario della nascita della Resistenza in provincia di Treviso, avvenuto proprio a Nervesa della Battaglio il 7 ottobre 1943.

Il blitz di protesta si è però ripetuto ieri, 28 aprile, con l’affissione di alcuni manifesti in cui si leggeva la scritta “Viva l’Italia antifascista”. Questa volta a ispirare l’azione non violenta pare sia stato il diffuso sentimento di memoria e gratitudine verso i martiri della Lotta di Liberazione, che ogni anno anima il 25 aprile. I manifesti notati fino al primo pomeriggio di domenica, a sera erano già spariti. Intanto, in città permane il dubbio sul fatto che promuovere immagini legate al fascismo sia legale o meno. La questione pare controversa anche se non mancano i casi in cui le autorità siano intervenute. Nell’ottobre 2021 un bar in provincia di Monza, che esponeva il busto del duce e diverse bottiglie con la sua effige, dopo una segnalazione è stato visitato dalla forze dell’ordine che hanno chiesto di togliere gli oggetti onde evitarne il sequestro.

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