VITTORIO VENETO - Non è passata inosservata l'assenza del sindaco Gianantonio Da Re alle celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia. Un'assenza annunciata, ma che a molti cittadini non è piaciuta: «Da Re è il sindaco di tutti» hanno ribadito in molti.

In piazza del Popolo, alle 10,30, alzabandiera e inno concluso con un «Viva l'Italia» che ha riscaldato con un forte applauso la cerimonia. Poi, come di consuetudine, i discorsi. A rappresentare l'amministrazione vittoriese l'assessore alla Cultura Michele De Bertolis che, portando i saluti del sindaco Da Re, è stato accolto con diversi fischi provenienti da più punti della piazza.

^{Piazza gremita per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia}

Ma a sottolineare l'assenza del primo cittadino c'era anche uno striscione preparato da un gruppo di cittadini provenienti da diverse correnti politiche, destra e sinistra, infastiditi dall'annuncio che Da Re oggi non sarebbe stato presente: "AAA cercasi sindaco italiano" recitava l'annuncio che campeggiava tra un tricolore.

«Il sindaco - sottolinea Mirko Banfi, portavoce del gruppo ideatore dello striscione che non nasconde di aver votato per Da Re alle passate amministrative - ha un ruolo istituzionale prima di essere un leghista: è il sindaco di tutti, anche di chi non l'ha votato. Oggi ha dimostrato di non essere interessato al bene della città e come cittadino mi sento offeso».

^{Lo striscione apparirà anche nelle prossime manifestazioni per il 150° dell'Unità d'Italia}

Buona affluenza anche nel pomeriggio in piazza Giovanni Paolo I alla manifestazione promossa dal PDL vittoriese. Presenti i vertici del partito che hanno ribadito ancora una volta il valore della giornata con riferimenti impliciti alla presa di posizione del sindaco Da Re. «Vittorio Veneto - ha ricordato il senatore del PdL Maurizio Castro - senza l'unità non sarebbe mai esistita».

Tante le persone che nella giornata di ieri, giovedì, hanno approffittato al mattino e nel pomeriggio per far visita al museo della Battaglia, aperto eccezionalmente gratuitamente, sotto alla cui loggia in serata si sono esibiti il coro Vittorio Veneto e il coro ANA Vittorio Veneto.

Anche a Ceneda il manifesto "AAA cercasi sindaco italiano" ha incuriosito molti dei presenti, qualcuno anche non del luogo, che ha cercato di capire il perchè di questo appello. Diversi i vittoriesi che hanno espresso il loro appoggio morale al gruppo, invitandolo ad esporre lo striscione anche in municipio.

^{Sia in centro città, che a Ceneda il cielo è stato attraversato più volte dagli aerei d'epoca}

Infine, un gruppo di persone, poco prima dell'alzabandiera, ha sfilato, scortate dalla polizia, per le strade del centro su delle auto sventolando le bandiere con il leone di Venezia e scritte inneggianti l'indipendenza del Veneto.

Per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia il consigliere di quartiere Michele Bastanzetti ha issato sul Monte Altare il tricolore più grande: in cima a una canna di bambù di 7 metri, fissata a un pino altrettando alto, sventola vicino alla Croce una bandiera italiana di 2 metri per 5 visibile da più punti della città.

«Poiché - spiega Bastanzetti (in foto sotto) - negli ultimi giorni c’è stata gente che restando nell'anonimato ha strappato locandine tricolori, ha rubato i tricolori di Serravalle Viva in piazza Flaminio e ha affisso in città sempre nell’anonimato manifesti anti-italiani ho pure pensato di rivendicare con nome cognome e foto l’esposizione sul Monte Altare della megabandiera».