Resana – Per ora sono accusati tutti e tre di lesioni gravissime. Ma per Liviu Maxim, 22 anni, l’accusa potrebbe diventare di tentato omicidio. È stato lui, infatti, domenica sera, a perforare lo stomaco al suo connazionale 35enne con un coltello o un punteruolo.

Una ferita provocata da una lama della lunghezza di almeno 20 centimetri, tanto è entrata nell’addome. Gli altri due finiti in manette sono suo fratello gemello, Cornel Maxim, e Ionut Matei, 23 anni, che li ha seguiti in piazza a Resana per punire i connazionali rivali.

Tutto è nato, come accade di solito, da un banale diverbio all’interno del “Bar Storico” di Resana. Intorno alle 21 un gruppetto di rom stava sorseggiando qualcosa senza disturbare nessuno. Al loro arrivo i due gemelli poi finiti in manette hanno fatto scoccare la miccia. Ne è nata una discussione che si è spostata all’esterno del locale.

I due, allora, se ne sono andati per ritornare poco dopo armati di coltello. Ad avere la peggio sono stati Mihaita Partenie, quello col buco in pancia, che ora si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Castelfranco, e Nicolae Gaje Sandu, 31 anni, il quale ha riportato della ferite da taglio al polso destro e all’addome.

I tre romeni arrivati a Resana con i coltelli, dopo aver fatto finire sull’asfalto in fin di vita, si sono dileguati. Sul posto poco dopo sono giunti i carabinieri di Castelfranco e sono scattate le indagini per rintracciare i tre.

Sulla base delle testimonianze raccolte sono riusciti ad individuare l’abitazione, in via Muson a Resana, dei due gemelli, entrambi operai.

All’arrivo dei carabinieri sul posto c’era il terzo arrestato, Ionut Matei, e poco dopo sono arrivati anche i due gemelli. Dopo l’arresto sono stati tutti trasferiti nel carcere di Santa Bona a Treviso. MC