Via al rimpasto targato Pdl all'interno della giunta Muraro
Bonesso e Conte pronti a sostituire Zambon e Mazzocato
| Mauro Favaro |
TREVISO – Definito il rimpasto targato Pdl all'interno della giunta Muraro. Gli “azzurri” ci hanno messo quasi sei mesi a trovare la quadra. E alla fine all'addio del vicepresidente Floriano Zambon, atteso e scontato dopo l'elezione a sindaco di Conegliano, è stato aggiunto a sorpresa anche quello di Eugenio Mazzocato, assessore all'edilizia scolastica oltre che primo cittadino di Crocetta. “Abbiamo proposto al presidente di sostituirli con Franco Bonesso e Franco Conte – ha scandito il segretario provinciale, Fabio Chies – abbiamo sposato una linea di rinnovamento e crediamo che i nostri sindaci non debbano avere più poltrone”.
“Crediamo che i nostri sindaci non debbano avere doppie poltrone
”
Peccato però che, oltre a Zambon, nessuno abbia chiesto niente al diretto interessato. “Non sono mai stato interpellato: dopo un anno e quattro mesi di lavoro mi si dirà pur quali sono i motivi della scelta – è caduto dalle nuvole Mazzocato – chi ha deciso, anche se è coordinatore provinciale, deve avere il mandato del partito, cosa che al momento nessuno può vantare”. Altro che staffetta pacifica e concordata. “Io non mi dimetto – continua il sindaco di Crocetta – resto alla finestra e aspetto il direttivo provinciale”.
Qui, insomma, ci sarà una nuova resa dei conti. Anche se Chies ha subito messo le mani avanti. “So che certe scelte non saranno esenti da ripercussioni all'interno del partito, ma vogliamo dare una svolta – ha subito chiarito assieme a Alessio De Mitri, Roberto Fava e allo stesso Franco Bonesso, che manterrà l'assessorato a Trevignano ma che lascerà il consiglio direttivo dell'Anci Veneto – vanno sposate queste linee di rinnovamento: chi non si adegua è giusto che cerchi casa altrove”.
“Chi non si adegua è giusto che cerchi casa altrove
”
Tra le nuove linee non c'è solo l'impossibilità di stare “con il sedere su due sedie”, come specificato dallo stesso segretario, ma anche la regola che chi alle elezioni prende più voti deve poi amministrare. “Una logica meritocratica che è già stata approvata all'interno del coordinamento provinciale – conclude Chies – come dimostra l'attuale scelta di Bonesso e Conte (già sfidante dello stesso Chies nell'ultimo congresso del Pdl, ndr), figlia di un processo democratico e non certo di logiche correntizie”. L'importante è che, oltre ai confini di fazione, ci si parli.