ASINELLO MORTO, LAC E OIPA: "LIBERATE SUBITO GLI ASINI RASAERBA"
Provincia ed Anpa dicono si sia trattato di un parto prematuro. Muraro sta pensando ad azioni legali contro Lac ed Oipa
| Laura Tuveri |
PAESE – Gli asini rasaerba voluti dall’allora presidente della Provincia Luca Zaia versano in condizioni degradate. Lo denunciano le associazioni animaliste. Secondo quanto fanno sapere, qualche giorno fa un piccolo asinello è stato ritrovato morto.
“La Provincia blocchi subito questo insensato e crudele progetto”. Gridano a gran voce Zanoni (Lac) e Canzian (Oipa) augurandosi che “ i cavalli razza Piave di Muraro non facciano la stessa fine degli asinelli di Zaia”.
Come e quando nasce il progetto degli asinelli resaerba? Nel 2004 Zaia fece acquistare alla Fiera di Santa Lucia di Piave sei asini affinché venissero impiegati, come soluzione ecocompatibile, nel progetto pilota di pascolo sulle scarpate della tangenziale di Postioma, in comune di Paese come “macchine rasaerba" al posto delle vetture più costose e inquinanti.
“Oggi, dopo sette anni, la situazione di questi asinelli è ormai insostenibile e drammatica, l’acqua fornita risulta putrescente ed inoltre martedì sera una cittadina di Postioma ha scoperto un cucciolo di asinello morto chissà da quanti giorni e lasciato in mezzo agli altri animali. Ora Oipa e Lac stanno preparando una possibile denuncia alla magistratura per maltrattamento di animali ed un esposto alle autorità sanitarie hanno annunciato i rispettivi presidenti.
Mara Canzian, presidente della Sezione Oipa di Treviso, ha detto: “Voglio citare le parole di Zaia pronunciate il giorno di avvio del progetto: “Finalmente è arrivato il giorno!” disse di fronte ad una folla di bambini delle scuole medie di Postioma e numerosi giornalisti locali e nazionali intervenuti per assistere alla liberazione dei 6 asinelli protagonisti del progetto pilota di "sfalcio ecologico".
Canzian si chiede che cosa direbbe oggi il Zaia, ora governatore del Veneto, a quella folla di bambini di fronte all'immagine di questo asinello immortalato in una foto scattata martedì sera, 26 aprile, morto presumibilmente di stenti? “Pura merce da lavoro, abbandonati al loro destino, con l'acqua putrida e senza cibo, non ci sono parole per descrivere questa incresciosa situazione. Come può parlare il presidente Zaia di "compatibilità con l'ambiente", di "progetto ecologico", di "creature che potranno pascolare in tutta tranquillità" di fronte a questa immagine”.
La presidente di Oipa aggiunge: “Credo che sia il momento per la Provincia di riscattare la loro immagine e di dire stop agli asinelli "falcia erba". Non vogliamo più vedere immagini come questa, una volta per tutte vogliamo lanciare dei messaggi puri, veri e puliti ai nostri figli e non ingannevoli perbenismi propagandistici.”
Andrea Zanoni, presidente della Lega abolizione caccia del Veneto, ha aggiunto: “Da tempo denuncio questa incredibile situazione, visto che gli asini da anni sono relegati in poche decine di metri quadri recintati, dove hanno brucato e consumato tutta l’erba a loro disposizione, mentre nei vari chilometri di bretella ci sono le scarpate laterali piene di erbacce ed arbusti alti anche oltre un metro, si tratta del palese fallimento dell’iniziativa puramente mediatica e propagandistica dell’allora presidente della Provincia Zaia. La gestione delle scarpate della bretella di Postioma sono sotto la responsabilità della Provincia di Treviso e quindi dell’attuale presidente Muraro, mi chiedo pertanto quanto paghiamo noi contribuenti per questo servizio considerato come vengono tenuti questi animali.
L'animalista Zanoni aggiunge: "Mi chiedo inoltre quanti giorni sarebbe rimasto ancora lì quel cadavere, a pochi metri dalla Feltrina, se non fosse stato per l’intervento di questa residente che ha denunciato il fatto. Muraro dovrebbe poi dirci che fine ha fatto il cadavere, quali modalità di smaltimento sono state adottate e se il corpo dell’asinello è stato sottoposto ad un controllo veterinario per stabilirne le cause di morte”.
La versione della Provincia sull’asinello morto, è diametralmente opposta e il presidente Muraro sta valutando azioni legali contro “gli sciacalli che si celano dietro tali indegne azioni strumentali”.
Eccola. Nel pomeriggio di martedì 26 aprile, un esemplare femmina degli asini inseriti nel progetto “Asini Rasaerba” ha partorito un asinello nato morto, a causa di un parto prematuro. In serata su parere del veterinario dell'Ulss 9, allertato dal pastore che si prende cura degli asini, è stato deciso che l'animale morto andava incenerito, cosa che è avvenuta l’indomani, mercoledì 27, alle 12, in un apposito impianto autorizzato come certifica il documento di trasporto che prescrive la legge. La Provincia assicura che tutta la procedura seguita è stata conforme al Regolamento CE n. 1069/2009.
Relativamente al fatto che gli animali si abbeverano con acqua putrida, la Provincia chiarisce che gli asini bevono invece acqua corrente e che l'”acqua stagnante” che hanno visto gli esponenti di Lac e Oica è quella di raccolta dalle canalette a servizio delle scarpate, per prevenire franamenti, e che non viene utilizzata per il ristoro degli animali. La provincia sottolinea che la convenzione sottoscritta dalla Provincia nel novembre 2008 con il soggetto affidatario degli animali e del servizio è molto rigorosa e disciplina puntualmente le norme da osservare per garantire innanzitutto
il benessere animale.
“E’ intollerabile che si sfruttino gli animali per una strumentalizzazione politica – afferma Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – spiace che si chiami in causa una Provincia come la nostra che da sempre è molto attenta agli animali. L'attenzione alla tutela della biodiversità e dell'ambiente è una prerogativa della Provincia di Treviso sempre in prima fila contro qualsiasi forma di maltrattamento degli animali".
Il presidente menziona “Sempre Accompagnati Mai Abbandonati” lo slogan della campagna contro gli abbandoni per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo fenomeno che, oltre ad essere un gesto vigliacco e criminale, può comportare un grave rischio per la sicurezza stradale, il centro di recupero fauna selvatica del Parco della Storga che si occupa di cura, recupero funzionale e liberazione di numerosi animali rinvenuti sul territorio, i progetti di ripopolamento per reinserire esemplari in tutto il territorio provinciale per consentirne la diffusione e il mantenimento di diverse specie.
"Spiace che i rappresentanti di Oipa e Lac facciano politica sulla pelle degli animali morti prematuramente; è davvero un modo intollerabile di professare l’amore per l’ambiente”. Sulla vicenda interviene anche Paolo Casagrande, presidente dell’ Anpa Treviso, che rappresenta l’allevatore Luca Pontello che accudisce gli animali e che afferma che gli esponenti di Lac e Oipa “nulla sanno di animali e del loro allevamento”.
Casagrande conferma la versione di un parto prematuro che ha causato il decesso dell’ asinello. Al parto era presente anche l’allevatore che ha fatto il possibile per salvarlo, ma nulla sarebbe stato possibile fare per salvargli la vita. “Purtroppo – prosegue Casagrande - chi alleva e accudisce animali sa che possono succedere anche questi inconvenienti, perché in natura non è tutto perfetto e gli animali non vivono in un mondo surreale e celestiale come a qualcuno vorrebbe che lo fosse”.
Casagrande rispetto a come vengono accuditi gli asini afferma che dispongono di due capanne mobili per il ricovero dalle intemperie, le cui acque piovane del tetto sono raccolte in una vasca adiacente proprio perché non percolino nel terreno andando a infradiciare il luogo di ricovero e riparo. L’abbevveraggio avviene dove gli animali pascolano, con acqua che viene fornita e controllata giornalmente dal pastore che li accudisce.
Gli asini hanno a disposizione alcuni ettari di prato pascolo scarpate, superficie recintata dalla Provincia e molto superiore a quella prevista dalle norme sull’estensivizzazione e sul benessere animale. “Se poi vogliamo far pascolare una decina di asini su oltre 25 ettari di superficie delle scarpate, allora sarebbe importante che gli animalisti invece delle chiacchiere mettano i soldi per recintarli, oppure mettano a disposizione loro terreni per gli animali”. Casagrande rimarca che mai nessun caso di doglianza o malgoverno era stato rilevato fino ad ora.