Attenzione: niente galline all’aperto
Il virus dell’aviaria tra gli uccelli e le galline del pollai. Aumento dei focolai in Veneto. E i cacciatori, di ritorno dalle battute sono invitati a sanificare tutto l’abbigliamento
| Emanuela Da Ros |
VENETO - Un’altra epidemia cresce. In questo caso tra volatili e pennuti. Ed è emergenza se domani, primo dicembre, è convocata una riunione urgente con gli esponenti del mondo venatorio regionale “sulle misure di biosicurezza e di sorveglianza da adottarsi al fine di limitare la diffusione dei virus in ambito domestico”. Partita un paio di mesi fa, l'influenza aviaria aveva registrato diversi focolai in uccelli domestici e selvatici in Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Belgio, Francia, Croazia e in Corsica. Ma il 20 novembre scorso in anatidi selvatici cacciati durante l’attività venatoria nella regione Veneto si sono rilevate positività al virus.
Secondo il Ministero della salute, tale infezione può diffondersi rapidamente anche nella popolazione avicola domestica e vi è dunque e la necessità di mettere in atto efficaci misure per una sua drastica riduzione. “Considerato l’alto rischio di veicolare virus potenzialmente pericolosi tornando da una battuta di caccia presso la propria abitazione - scrive tra l’altro il Ministero - è di fondamentale importanza che sia adottata ogni misura di biosicurezza (cambio vestiario e calzature e accurata igiene personale) al termine dell’attività venatoria, per ridurre al massimo ogni rischio di trasmissione dell’infezione al pollame o a uccelli tenuti in cattività, eventualmente allevati in ambito domestico”.
Altre misure adottate, con il coinvolgimento delle regioni a rischio, sono state quelle di sospendere il rilascio di pollame per il ripopolamento di selvaggina da penna, la chiusura del pollame e dei volatili in cattività degli allevamenti all’aperto di tutto il territorio nazionale (le galline allevate all’aperto devono essere trasferite e trattenute all’interno dell’azienda) e il rafforzamento delle attività di vigilanza sanitaria presso mercati, mostre, esposizioni ed eventi culturali che prevedono concentrazione di pollame e altri volatili in cattività. Allevatori e cacciatori sono inoltre invitati a monitorare la popolazione avicola anche selvatica e a segnalare possibili casi di aviaria.