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23 aprile 2024

Italia

Battiato: ''Ci sono troie in Parlamento''

Ira di Boldrini: ''Parole volgari e offensive''

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Battiato: ''Ci sono troie in Parlamento''

ROMA - "Ci sono troie in Parlamento" che "sono disposte a tutto". A dichiararlo è stato Franco Battiato, assessore al Turismo della Regione Sicilia, nel suo intervento al Parlamento europeo.

Parole che hanno suscitato lo sdegno del presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha sottolineato: ''Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un'esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da presidente della Camera dei deputati e da donna - ha aggiunto - respingo nel modo più fermo l'insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni - ha osservato - può essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall'oltraggio''.

Parlando delle polemiche sollevate dalle sue dichiarazioni, Battiato afferma all'Adnkronos: "Sono particolarmente dispiaciuto che il presidente della Camera Laura Boldrini si sia sentita offesa dalle mie parole, ma posso assicurare che la frase non era sessista. Facevo semplicemente riferimento alla 'prostituzione' che c'era nel Parlamento italiano fino a pochi mesi fa, sia maschile che femminile".

"Intanto tengo a precisare che non facevo riferimento né al Parlamento europeo né al Parlamento attuale - spiega Battiato al telefono da Bruxelles - ho solo parlato di un malcostume politico, non parlavo certo di donne. Io non sono mai stato sessista e chi mi conosce lo sa bene".

"E' evidente che sono stato frainteso - dice ancora Battiato replicando a Boldrini - Ribadisco che ho detto che in Parlamento ci sono stati dei deputati, di una certa parte politica, che erano pronti a tutto. Da qui la parola 'troia', ma nel senso di 'prostituta', e parlo sia di uomini che di donne, lo ribadisco". "Scusi - aggiunge ancora Battiato - ma è peggio usare la parola 'troia' o tutti quelle cose che hanno fatto alcuni deputati. Erano forse degni di stare seduti in Parlamento?".

"Insomma - ribadisce ancora - non c'era alcuna intenzione offensiva nei confronti delle donne, spero di avere chiarito". E alla domanda se se la sente di chiedere scusa alle donne, si infervora e dice: "Ma io non ho parlato delle donne! Ribadisco che parlavo di 'prostituzione' che può essere sia femminile che maschile". Si dice anche "rammaricato" perché "di tutte le cose importanti che ho detto in conferenza alla fine viene fuori solo la parola troia. E' assurdo".

Levata di scudi e indigazione trasversale anche a palazzo Madama dopo le parole di Battiato. Il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda si è detto offeso come senatore e come uomo. Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato (Scelta civica) ha chiesto che il presidente Pietro Grasso levi la sua voce a difesa delle donne elette, oltretutto in misura elevata rispetto al passato e ha aggiunto che l'assessore alla cultura della Regione Siciliana "potrebbe forse più degnamente tornare a fare il cantautore". Anche Alessandra Mussolini ha protestato, chiedendo le dimissioni di Battiato, dopo quanto affermato oggi a Bruxelles.

Critiche sono arrivate al cantautore anche dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha sottolineato: "Il dovere principale di un rappresentante delle istituzioni è quello di diffondere la cultura del rispetto verso chiunque, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali" mentre le parole pronunciate dall'assessore Franco Battiato "offendono le Istituzioni e tutte le donne italiane".

"L'espressione volgare utilizzata da un rappresentante delle istituzioni, che dovrebbe essere d'esempio per tutti i cittadini e le cittadine, rischia di giustificare ed alimentare comportamenti discriminatori nei confronti delle donne, rendendole ancora una volta vittime di pregiudizi e di stereotipi", ha osservato ancora il ministro. "Ricordo all'assessore Battiato - ha proseguito - che con la violenza verbale non si costruisce nulla di positivo".

(Adnkronos/Ign)

 



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