Addio a Battiato, Red Canzian: "Grazie per la musica che hai scritto, cantato e “tradotto“ per arrivare in profondità"
Il saluto degli artisti trevigiani al maestro Franco Battiato. Donatella Rettore: "Artista unico"
| Isabella Loschi |
La foto pubblicata da Red Canzian con Franco Battiato (foto da Facebook)
TREVISO - “Ciao Franco. Stamattina mi sono svegliato con una notizia che temevo da tempo ma che non avrei mai voluto ascoltare e mi è venuta in mente una canzone: “Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno“... e sono davvero troppi gli amici che se ne vanno in questo tempo disgraziato”.
Questo il messaggio condiviso sui social dal trevigiano Red Canzian, leggendaria voce dei Pooh, appena ricevuta la notizia della morte del collega Franco Battiato, genio della musica italiana, scomparso martedì mattina, all’età di 76 anni.
“Ho voluto pubblicare questa nostra foto da “ragazzi“, dopo un concerto degli Osage Tribe, un tuo progetto nel quale mi avevi fortemente voluto, ma la nostra amicizia era cominciata prima, a Londra, dove andammo a registrare il secondo singolo dei Capsicum Red che tu avevi scritto per noi. Grazie per la musica che hai scritto, cantato e “tradotto“ per arrivare in profondità, ad accendere tante anime stanche. Aiutami, amico mio, a non pensare che la musica è finita, anche se troppi amici se ne vanno, troppi”.
Battiato a Suoni di Marca
Forte anche nella Marca il cordoglio per la scomparsa di Battiato. Quattro anno fa era stato a Treviso per uno dei suoi ultimi concerti. Era il luglio del 2017 a Suoni di Marca. In migliaia avevano invaso le mura della città per ascoltare il maestro. Nell’ottobre del 2016, invece, in occasione dell’inaugurazione della mostra sull’Impressionismo, era stato ospite all’auditorium del museo di Santa Caterina per un concerto per pochi intimi.
Anche la castellana Donatella Rettore ha dedicato un messaggio al maestro: “Caro Franco, uomo buono e mite dal temperamento rivoluzionario ma con amore. La bellezza, lo stile, la leggerezza, ti stanno consegnando all’aldilà, che tu conosci bene. Con l’armonia che ti è consueta, senza fare rumore. Ti abbraccio artista unico, tu che sapevi cogliere la mia ironia. Ci si vede presto maestro”: