L'ascesa dell'intelligenza artificiale (IA) ha suscitato dibattiti su quali professioni potrebbero essere sostituite o automatizzate, ma un settore che nessuno ha considerato è quello della politica. Tuttavia, un recente episodio ha dimostrato che anche il lavoro dei politici potrebbe essere destinato a scomparire. Almeno così come lo conosciamo. Un rappresentante politico ha fatto scalpore leggendo un discorso generato da un algoritmo, sollevando interrogativi sul ruolo dell'IA nel processo decisionale politico.

Il senatore Marco Lombardo, durante un dibattito sul ddl di ratifica di un accordo con la Svizzera sui lavoratori frontalieri, ha sorpreso l'assemblea leggendo un discorso completamente generato da un algoritmo di intelligenza artificiale. Lombardo ha ammesso di aver aggiunto solo alcune righe finali per segnalare l'utilizzo dell'algoritmo.

L'utilizzo dell'IA nella politica potrebbe portare a diversi cambiamenti nel ruolo dei politici. Innanzitutto, l'IA potrebbe fornire supporto nella generazione di discorsi e proposte politiche. Gli algoritmi di generazione del linguaggio sono diventati sempre più sofisticati e possono creare testi convincenti e autentici. I politici potrebbero utilizzare tali strumenti per creare discorsi e risparmiare tempo nella scrittura, consentendo loro di concentrarsi su altre importanti responsabilità politiche.

In secondo luogo, l'IA potrebbe influenzare la raccolta e l'analisi dei dati. I politici spesso devono prendere decisioni basate su informazioni complesse provenienti da diverse fonti. L'IA potrebbe aiutare nella raccolta e nell'elaborazione di grandi quantità di dati, fornendo ai politici una panoramica più dettagliata e informazioni basate su evidenze per prendere decisioni informate.

E' importante considerare le implicazioni di queste innovazioni. L'utilizzo dell'IA solleva questioni riguardo alla responsabilità politica e alla trasparenza delle decisioni.