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13 novembre 2024

Politica

Berlusconi e Alfano cercano intesa sul Quirinale

La Lega si chiama fuori

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Berlusconi e Alfano cercano intesa sul Quirinale

Matteo Renzi annuncia che il giorno prima dell'inizio degli scrutini annuncerà il candidato del Pd per il Quirinale. Sarà già un nome condiviso da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano e più in generale dall'area moderata. Per cercare di far contare e soprattutto far pesare di più i propri voti, il centrodestra tenta di riallacciare il dialogo interrotto tra Forza Italia e Ncd, dopo lo strappo del novembre 2013 all'epoca del governo di Enrico Letta e poi con la nascita dell'esecutivo Renzi. Obiettivo, condizionare il più possibile il leader dei Democratici e cercare di ottenere che al Quirinale salga un candidato espressione dell'area moderata, "in vista -sottolinea il senatore azzurro e vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri- di un'azione di riequilibrio del monocolore di sinistra che si registra ai vertici istituzionali".

I segnali di riavvicinamento tra Area popolare ed Fi non mancano e potrebbero culminare in un incontro la prossima settimana, martedì o mercoledì, proprio tra Berlusconi ed Alfano, forse insieme ad esponenti dei rispettivi partiti e dell'Udc. "E' quello che ha deciso la direzione di Area popolare -ricorda il coordinatore del Nuovo centrodestra, Gaetano Quagliariello- quindi la prossima settimana ci saranno una serie di incontri con Forza Italia e non solo per dare attuazione a questo mandato. Mi sembra che da parte delle forze di area popolare ci sia un'esigenza comune in vista della scelta del nuovo Presidente della Repubblica, che ovviamente non fa venir meno divergenze su altri punti programmatici e strategici".

Condivide Gasparri: "Non so se sia previsto un incontro tra Berlusconi ed Alfano, ma ben venga un dialogo all'interno dell'area moderata" e "una disponibilità a correggere errori e ad aprirsi ad un confronto e ad un dialogo all'interno del centrodestra, che serva ad individuare candidati da attingere nel vasto bacino dell'area moderata".

Un confronto che sarebbe già avviato da giorni e che troverebbe tra gli sherpa più attivi il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, e per il Nuovo centrodestra il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi. Berlusconi però si mostrerebbe abbastanza guardingo e combattuto, preferendo per ora muoversi lungo i confini del patto del Nazareno, come dimostrerebbe anche la dichiarazione diffusa in giornata per ribadire l'impegno ad approvare le riforme nei tempi previsti.

"Per quanto riguarda le riforme necessarie a rendere governabile il Paese -sottolinea l'ex premier- abbiamo preso degli impegni che intendiamo rispettare, come sempre abbiamo rispettato la parola data. E questo vale anche per i tempi e le procedure. Stia tranquillo perciò il presidente Renzi: nessuno farà 'guerra' sulle riforme, ma la sinistra non si faccia illusioni sul resto, perché troverà da parte nostra una opposizione rinnovata, forte e intransigente".

Insomma sarebbe interessata più Area popolare a trovare un'intesa con Forza Italia per marciare di comune accordo, con l'obiettivo di evitare così di rimanere spiazzata da un'intesa diretta tra Renzi e Berlusconi e magari anche per avere più potere contrattuale per promuovere la candidatura di Pier Ferdinando Casini. Un nome che all'interno dell'area moderata potrebbe trovare un competitor in Giuliano Amato, da sempre guardato con gran favore dal leader di Fi. I due nei giorni scorsi si sarebbero incontrati, anche se forse il colloquio potrebbe essere avvenuto tra il 'dottor Sottile' e Gianni Letta.

Sui 'papabili' tuttavia Quagliariello taglia corto: "Ritengo che non sia giusto tracciare profili e tantomeno fare nomi adesso, perchè occorre andare ad un confronto il più leale possibile senza alcun tipo di premessa. Bisognerà quindi verificare nomi e profili, ora è bene non fare anticipazioni".

In ogni caso le carte potrebbero essere presto scoperte, visto che già martedì prossimo o mercoledì Berlusconi ed Alfano dovrebbero vedersi, per un colloquio a quattr'occhi o forse allargato anche alle delegazioni dei rispettivi partiti. E anche se Quagliariello ricorda le "divergenze su altri punti programmatici e strategici" che rimangono all'interno del centrodestra, è chiaro che il confronto potrebbe riguardare anche eventuali alleanze in vista delle prossime elezioni regionali.

Convitato di pietra la Lega. Il dialogo tra Carroccio e azzurri è obbligato in vista delle prossime amministrative, anche se nei giorni scorsi si sono registrate tensioni, soprattutto durante il dibattito in Parlamento sulle riforme. E il segretario leghista Matteo Salvini stoppa qualsiasi possibilità di accordo di tutto il centrodestra in vista dell'elezione del nuovo Capo dello Stato: "Non ritengo Alfano di centrodestra", quindi la Lega "non può votare un candidato che va bene ad Alfano, che appoggia Renzi, mentre la Lega immagina un'Italia completamente diversa da quella di Renzi".

 



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